Vienna (Austria), 23 apr. (LaPresse/AP) – La criminalità organizzata a livello globale ha profitti annuali pari a 1.600 miliardi di euro, cioè circa il 7% dell’economia globale, e per questo risulta tra le 20 economie più grandi del mondo. È quanto ha detto Yury Fedotov, a capo dell’ufficio delle Nazioni unite per il controllo della droga e la prevenzione del crimine. Fedotov è intervenuto a Vienna nell’ambito di una conferenza internazionale sulla prevenzione dello sfruttamento dei migranti e su altri crimini legati alla tratta di esseri umani. “Dobbiamo riconoscere che il problema richiede una soluzione a livello globale e nessun Paese può gestirlo da solo”, ha detto.
Il delegato degli Stati Uniti, Brian A. Nichols, ha aggiunto che il volto del crimine organizzato è cambiato e questo rende più difficile perseguirlo rispetto al passato. “Oggi la maggior parte delle organizzazioni criminali non presenta alcuna somiglianza con il crimine organizzato gerarchico dei gruppi familiari del passato”, ha detto, spiegando che “piuttosto consistono in reti libere e informali che spesso convergono quando serve e intraprendono diversi tipi di attività, compreso la tratta di esseri umani e il contrabbando di beni contraffatti, armi, droga, animali per accrescere i loro profitti illeciti”.
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