Beirut (Libano), 8 apr. (LaPresse/AP) – Damasco ha annunciato che non ritirerà le truppe dalle città se non avrà garanzie scritte da parte dei “gruppi terroristi armati” del Paese. Lo ha fatto sapere il ministero degli Esteri siriano in una nota, precisando che i gruppi devono mettere per iscritto che anche loro deporranno le armi. Il portavoce del ministero, Jihad Makdessi, ha detto che le precedenti dichiarazioni secondo cui Damasco avrebbe ritirato i propri soldati dalle città e dai sobborghi entro martedì “sono spiegazioni sbagliate”. La nota afferma che l’inviato speciale di Onu e Lega araba, Kofi Annan, non ha consegnato al governo siriano “garanzie scritte” che “i gruppi di terroristi armati” fermeranno anch’essi le violenze. L’ufficio di Annan aveva annunciato che il presidente siriano Bashar Assad aveva accettato il cessate il fuoco che chiedeva il ritiro delle truppe dai centri abitati entro martedì.

Makdessi ha dichiarato che la Siria non permetterà si ripeta quanto accaduto durante la missione della Lega araba in Siria a gennaio, quando il regime ha ritirato le proprie forze armate dalle città e dai dintorni, mentre i ribelli prendevano possesso di quelle stesse zone. “I terroristi armati usarono quella situazione per riarmare i propri elementi e allargare la loro autorità a interi distretti”, ha detto Makdessi. Giovedì, una dichiarazione della presidenza delle Nazioni unite ha parlato della possibilità di “ulteriori passi” se la Siria non applicherà il piano di pace di sei punti di Kofi Annan, inviato speciale di Onu e Lega araba, che Assad ha accettato di applicare.

Intanto, le truppe del regime stanno attaccando con pesanti offensive le regioni settentrionali e centrali del Paese, nonostante sia imminente la scadenza per l’applicazione del cessate il fuoco. Lo ha fatto sapere l’Osservatorio siriano per i diritti umani, riferendo che decine di veicoli armati stanno attaccando da est la città nordoccidentale di Jisr al-Shughour, in provincia di Idlib. Secondo gli attivisti, esplosioni si sentono nella zona da questa mattina. Tarek Badrakhan, attivista di Homs, ha detto che i soldati hanno sparato colpi di mortaio nel distretto in mano ai ribelli di Khaldiyeh.

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