Madrid (Spagna), 29 mar. (LaPresse/AP) – I lavoratori spagnoli hanno iniziato nella notte uno sciopero generale contro la riforma del mercato del lavoro, raggruppandosi fuori dai mercati all’ingrosso di Madrid e altre città, interrompendo le trasmissioni di alcune emittenti televisive e arrestando la produzione in vari stabilimenti automobilistici in tutto il Paese, tra cui quelli di Renault, Seat, Volkswagen e Ford. Il ministero dell’Interno ha comunicato che 58 persone sono state fermate e nove sono rimaste ferite negli scontri avvenuti appena dopo la mezzanotte, quando lo sciopero è ufficialmente iniziato. I sindacati spagnoli si oppongono alla riforma in quanto rende più semplici e meno costosi i licenziamenti e permette alle aziende di tagliare unilateralmente i salari. Secondo il governo, invece, l’idea alla base del decreto sul lavoro è quella di rendere la Spagna più competitiva appena l’Europa riuscirà a uscire dalla crisi.

Il tasso di disoccupazione spagnolo è al 23%, livello record nel continente, e il dato sale a quasi al 50% per quanto riguarda i soli giovani. Le due principali sigle sindacali spagnole sperano che lo sciopero di oggi riscuota successo, possibilmente più di quello del 2010, quando i lavoratori scesero in piazza contro le riforme, meno aggressive, messe in atto dai socialisti. Secondo il ministro delle Finanze Cristobal Montoro “il problema non è se allo sciopero parteciperanno in tanti o in pochi, ma se la Spagna riuscirà a uscire dalla crisi. È questa la posta in gioco – ha spiegato – e il governo non cederà”. Domani l’esecutivo presenterà il nuovo budget, che prevede decine di miliardi di euro in misure per la riduzione del deficit.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata