Nuova Delhi (India), 28 mar. (LaPresse/AP) – Jamphel Yeshi, l’esule tibetano che si è dato fuoco lunedì a Nuova Delhi per protestare contro la visita del presidente cinese Hu Jintao, è morto a causa delle ferite riportate. Yeshi si è spento in un ospedale della capitale indiana qualche ora prima dell’arrivo di Hu nel Paese. Negli ultimi 12 mesi circa 30 attivisti e monaci tibetani si sono dati fuoco per protestare contro le politiche di Pechino nella loro terra d’origine. Il presidente cinese arriva oggi per un summit con Brasile, India, Russia e Sudafrica. La polizia indiana ha circondato quartieri abitati da tibetani a Nuova Delhi, arrestando centinaia di persone. Molti attivisti sono ancora in custodia, senza che nei loro confronti siano state formulate accuse. La notte scorsa è stato fermato anche il poeta tibetano Tenzin Tsundue, un noto attivista.
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