Beirut (Libano), 30 gen. (LaPresse/AP) – Spari ed esplosioni si sono sentiti nei sobborghi di Damasco, capitale della Siria, questa mattina. Lo riferiscono gli attivisti dei Comitati di coordinamento locali, un gruppo che aiuta a organizzare e monitorare le proteste antigovernative nel Paese. Da giorni nel Paese proseguono gli scontri tra soldati dell’esercito e militari disertori. Ieri i soldati sono entrati nei sobborghi intorno a Damasco, con decine di carri armati e veicoli corazzati, bombardando quartieri controllati dai disertori e scontrandosi con i combattenti dell’opposizione. Secondo gli attivisti, almeno 62 persone sono morte nelle violenze.

Sempre questa mattina, un gasdotto che collega la provincia di Homs a un’area vicino al confine con il Libano è stato attaccato a Tal Hosh, a 8 chilometri da Talkalakh. Secondo quanto riferisce l’agenzia di stampa Sana, a provocare l’esplosione è stato un “gruppo di terroristi armati”. Dall’inizio della rivolta contro il presidente Bashar Assad sono state diverse le azioni di sabotaggio contro gasdotti e oleodotti nel Paese.

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