Taipei (Taiwan)0 3 gen. (LaPresse/AP) – L’opposizione in Taiwan ha accusato il presidente uscente Ma Ying-jeou di aver usato i servizi segreti per seguire la campagna elettorale del suo rivale. Le accuse, non dimostrate e respinte da Ma, hanno suscitato polemiche nel Paese ed evocato ricordi del passato, quando il partito nazionalista dell’attuale presidente usava apparati dello Stato per perseguire gli oppositori. Al voto del prossimo 14 gennaio il 61enne Ma sarà sfidato dalla 55enne Tsai Ing-wen, del Partito democratico progressista all’opposizione. Le accuse degli abusi sono state lanciate per la prima volta dalla rivista Next Magazine, secondo cui il segretario generale del Consiglio nazionale di sicurezza Hu Wei-chen avrebbe ordinato a investigatori del ministero della Giustizia di monitorare le attività di Tsai dopo che era diventata candidata alle presidenziali. Hu fa riferimento direttamente al presidente.
Secondo il giornale, gli investigatori hanno poi informato un collaboratore di Hu delle attività politiche di Tsai. I dati comprendevano stime sul numero di sostenitori presenti ai comizi e su quanti elettori potrebbero votarla. Le informazioni sarebbero state poi passate a Ma. La rivista ha pubblicato un elenco di nomi di 28 ufficiali del ministero della Giustiza coinvolti. Secondo Tsai, le rivelazioni di Next gettano un’ombra sulle promesse del presidente di tenere i sevizi segreti fuori dalla politica. “In una società democratica – ha affermato Tsai – sarebbe una questione molto grave se il presidente fosse capo dell’intelligence e se sfruttasse questa situazione per monitorare la campagna elettorale del suo rivale”.
Ma a sua volta ha negato di aver ricevuto qualsiasi informazione sulle attività di Tsai e ha insistito di essere contrario all’uso degli organismi dello Stato per scopi politici. “Detesto questo tipo di spionaggio e non permetterò mai che una cosa del genere succeda”, ha dichiarato. Il Consiglio nazionale di sicurezza ha ammesso di aver incontrato investigatori del ministero, ma ha negato di aver ricevuto informazioni sulla campagna elettorale. L’ufficio indagini del ministero ha fatto sapere che sta seguendo la campagna per offrire protezione ai candidati, come previsto dalla legge, ma non sta raccogliendo dati di tipo politico.
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