Il Cairo (Egitto), 29 dic. (LaPresse/AP) – Le forze di sicurezza egiziane hanno fatto irruzione in almeno dieci uffici di organizzazioni non governative e gruppi pro-democrazia, inclusi alcuni con sede principale negli Stati Uniti. Inizialmente la tv di Stato aveva parlato di 18 uffici perquisiti. Secondo alcuni testimoni sono stati portati via computer e documenti e il personale è stato interrogato mentre altri agenti impedivano l’accesso nelle strutture. Il ministero dell’Interno ha fatto sapere che i raid fanno parte di un’indagine sui finanziamenti stranieri ai gruppi per i diritti. La legge egiziana prevede che le organizzazioni che ricevono finanziamenti dall’estero ottengano un permesso dal ministero della Cooperazione internazionale e se un gruppo opera senza averlo ottenuto, i membri rischiano pene detentive. Il ministero è guidato da Fayza Aboul-Naga, nominato da Mubarak.
Tra gli uffici perquisiti, anche quelli del National democratic Institute e dell’International republican Institute, organizzazioni finanziate dagli Stati Uniti. L’amministrazione Obama ha chiesto alle autorità egiziane di interrompere immediatamente i raid contro le organizzazioni, definendo l’azione “in contraddizione” con i legami di cooperazione di lungo corso con gli Stati Uniti. Il dipartimento di Stato ha espresso profonda preoccupazione per le irruzioni e ha esortato il governo del Cairo “a porre immediatamente fine alle aggressioni al personale delle ong, a restituire tutte le proprietà confiscate e a risolvere la questione”. Victoria Nuland, portavoce del dipartimento, ha dichiarato che l’ambasciatore statunitense in Egitto e il massimo diplomatico americano in Medioriente hanno parlato ai funzionari egiziani della situazione e “hanno chiarito che questo problema necessita di attenzione immediata”.
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