Calcutta (India), 9 dic. (LaPresse/AP) – Ottantanove persone sono rimaste uccise in un incendio divampato questa mattina in un ospedale di Calcutta, in India. Lo riferisce il vicepresidente della stessa struttura, Satyabrata Upadhyay, spiegando che tra le vittime ci sono almeno tre dipendenti del centro. Le fiamme si sono sprigionate dal seminterrato dell’edificio, anche se ancora non sono chiare le cause.

È polemica però sui soccorsi dei vigili del fuoco, che secondo alcuni testimoni avrebbero impiegato oltre un’ora per arrivare sul posto. Pradeep Sarkar, nipote di un uomo che era ricoverato nell’ospedale per un attacco di cuore, ha detto che i pompieri sono arrivati con molto ritardo. Lo zio di Sarkar è sopravvissuto all’incendio ed è stato trasferito in un ospedale vicino. Sei funzionari del centro sono stati arrestati per accuse di omicidio colposo dopo le testimonianze di negligenza da parte del personale ospedaliero. Secondo testimoni e sopravvissuti, infatti, lo staff sarebbe fuggito abbandonando i pazienti, poi morti per soffocamento per inalazione di fumo. Gli accusati, tutti uomini, si sono consegnati spontaneamente alla stazione di polizia.

Sembra che le strade strette del quartiere abbiano reso più difficili i lavori dei pompieri, che non sono riusciti a raggiungere velocemente la struttura con i loro camioncini ingombranti e poco maneggevoli. Inoltre i vigili hanno avuto difficoltà a estrarre le scale necessarie per salvare pazienti e dipendenti intrappolati nell’edificio. Alla fine hanno rotto il cancello principale del centro e sono riusciti a far passare le scale. Un altro testimone ha riferito che, a differenza dei pompieri, la polizia è arrivata velocemente per aiutare i soccorsi. Pazienti e familiari, inoltre, sostengono che lo staff ospedaliero non abbia fatto abbastanza per aiutare i feriti e che i rivelatori antifumo non abbiano funzionato.

Non tutti i ricoverati, tuttavia, si sono sentiti abbandonati. Jyoti Chaudhary, un uomo di quasi 70 anni, ha detto di essersi salvato dall’incendio proprio grazie al pronto intervento dei dipendenti. “Con l’aiuto dello staff ospedaliero – racconta – sono riuscito a scendere le scale e in seguito sono stato trasferito in un ospedale vicino”. Sirhad Hakeem, ministro del governo dello Stato del Bengala occidentale, riferisce che il seminterrato del centro era usato come magazzino, ma in realtà era stato progettato come parcheggio. La maggior parte dei pazienti, aggiunge un altro ministro, Mamata Banerjee, è morta soffocata. Questo implica una forte negligenza da parte dell’ospedale, dove al momento dell’incidente erano ricoverate 160 persone. “E’ un reato molto grave prenderemo le azioni più dure possibili”, ha dichiarato.

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