Pechino (Cina), 2 dic. (LaPresse/AP) – Un altro monaco buddhista tibetano si è dato fuoco in Cina per protestare contro l’occupazione del Tibet da parte del governo di Pechino. Lo riferiscono gruppi che si battono per la liberazione della regione e se confermato sarebbe la dodicesima persona a immolarsi per la causa in un anno. Secondo quanto comunica la Compagna internazionale per il Tibet, con seda a Washington, Tenzin Phuntsog, ex monaco di quarant’anni, si sarebbe dato fuoco giovedì vicino al monastero di Karma nella prefettura di Chamdo (Changdu in cinese), regione tibetana. L’uomo non sarebbe morto ma ricoverato in ospedale. Una donna che ha risposto al telefono dell’ufficio di propaganda del Partito comunista a Chamdo ha negato la notizia: “Nessuno – ha detto senza voler riferire il suo nome – si è auto-immolato a Chamdo”. Le autorità cinesi hanno in passato confermato alcune immolazioni, ma accusano i sostenitori del Dalai Lama di incoraggiarle. Il Dalai Lama e i rappresentanti del governo tibetano in esilio in India dicono di opporsi a ogni forma di violenza.
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