Londra (Regno Unito), 21 nov. (LaPresse/AP) – L’attore Hugh Grant è stato interrogato oggi a Londra dalla commissione che indaga sull’etica della stampa britannica a seguito dello scandalo delle intercettazioni illegali. Nella sua testimonianza di due ore e mezza, Hugh Grant ha dichiarato di avere avuto il sospetto di essere stato spiato dal tabloid Mail on Sunday. È la prima volta che nello scandalo intercettazioni nel Regno Unito si fa menzione di media che non appartengono al magnate australiano Rupert Murdoch. Immediata la reazione del Mail on Sunday, che ha definito i commenti dell’attore “calunnie”, affermando di aver mai controllato il suo cellulare.
Grant ha dichiarato che alcune notizie sulla sua vita privata risalenti al 2007 potevano essere state ottenute soltanto attraverso un’intrusione nel suo telefono cellulare. L’attore ha citato come esempio il caso in cui il giornale aveva pubblicato la notizia delle sue presunte difficoltà con la compagna Jemima Khan causate dalle conversazioni con una donna dalla “voce suadente”, che il giornale aveva identificato come la dirigente di uno studio cinematografico. Questa donna non esisteva, ha detto Grant, spiegando però di aver ricevuto dei messaggi in segreteria dall’assistente di un amico produttore. “Lasciava messaggi gentili, ma scherzosi e aveva una voce che si poteva definire soltanto come suadente”, ha detto.
Hugh Grant ha raccontato i lati oscuri dell’essere una celebrità, dovuti soprattutto alle incursioni dei media nella sua vita privata. L’attore ha descritto i quattro anni di intercettazioni e inseguimenti dei tabloid, definiti da lui stesso una violazione “del nostro senso britannico di decenza” e iniziati dopo il successo ottenuto nel 1994 con ‘Quattro matrimoni e un funerale’. Grant ha ricordato la misteriosa intrusione nel suo appartamento, durante la quale non gli fu rubato nulla, ma qualche giorno dopo comparve la descrizione minuziosa della sua casa su una rivista scandalistica. L’attore ha poi fatto riferimento all’articolo pubblicato a inizio anno dal The Sun e dal Daily Express, in cui si diceva che era stato al pronto soccorso. “Quella è stata una volgare intrusione nella mia vita privata. Nessuno dovrebbe aspettarsi che la propria cartella clinica diventi pubblica o finisca nelle mani di giornalisti per un profitto economico”, ha affermato l’attore.
Grant ha anche parlato della caccia dei paparazzi a Tinglang Hong, la ex compagna dalla quale ha avuto una bambina, nonostante gli sforzi dell’attore di mantenere segreta la sua paternità. Il protagonista di ‘Quattro matrimoni e un funerale’ non era presente alla nascita della piccola, avvenuta a fine settembre, ma il giorno dopo “non ce l’ho fatta e sono andato a trovarla”, ha raccontato. “Sembra che qualcuno dell’ospedale abbia diffuso la notizia, i giornali sapevano anche il nome falso con cui Tinglang si era registrata in ospedale”, ha aggiunto. In principio l’attore non ha voluto confermare che la bambina fosse sua, ma a inizio mese lo ha ammesso con un comunicato. La nota aveva l’obiettivo di smentire le voci di un suo abbandono della ex compagna, con cui in realtà è rimasto in buoni rapporti.
Negli ultimi anni Grant è diventato un attivista dei diritti per la privacy e un critico nei confronti dell’intrusione della stampa e ha chiesto più volte un codice etico per i media. “Una certa sezione della nostra stampa – ha concluso – ha avuto il permesso di diventare tossica negli ultimi 20 o 30 anni”. Nei prossimi giorni, la commissione ascolterà le testimonianze di J.K. Rowling, autrice di Harry Potter, e degli attori Steve Coogan e Siena Miller. Lo scandalo intercettazioni nel Regno Unito ha avuto gravissime conseguenze e ha portato, oltre alla chiusura del News of the World, all’arresto di decine di giornalisti del tabloid e alle dimissioni di dirigenti di News Corp. e di funzionari e ufficiali di polizia.
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