Katmandu (Nepal), 19 nov. (LaPresse/AP) – Gli ufficiali del governo nepalese hanno iniziato a interrogare 19mila ex combattenti ribelli comunisti, che vivono in sette campi sparsi per il Paese, per capire chi vorrà unirsi all’esercito nazionale e chi invece preferirà tornare a casa per cominciare una nuova vita. Gli ex ribelli maoisti vivono nei campi dalla fine della loro rivolta, nel 2006. Dopo tanto tempo, questo mese i principali partiti politici si sono messi d’accordo su cosa fare del loro futuro. L’accordo permette a 6.500 ex combattenti di unirsi all’esercito del Nepal, andando a occupare ruoli non di combattimento. Il resto otterrà un pacchetto di indennizzo da 900mila rupie (circa 8.200 euro). Balananda Sharma, che si occupa di gestire le operazioni, spiega appunto che gli ufficiali hanno iniziato le operazioni questa mattina nei sette campi e per ora non hanno incontrato problemi.
Nel campo Shaktikhor, a Chitwan, a circa 200 chilometri a sud della capitale Katmandu, centinaia di ex ribelli vestiti con le divise mimetiche verdi si sono allineati fuori dalle tende allestite dai controllori. A intervistarli sono proprio questi ultimi, che indossano giacchette e cappellini azzurri. Bhavana Baral, una ex ribelle di 25 anni con un figlio di 2, rivela di voler prendere il denaro e lasciare il campo. “Ho un bambino piccolo che ha bisogno di me. Unirsi all’esercito non è un’ipotesi valida”, ha detto ad Associated Press. Un altro ex combattente, il 34enne Tanka Bahadur Thapa, spiega di essere rimasto lontano dalla famiglia per anni e di voler ora tornare a casa.
Molti sono però anche coloro che vogliono unirsi alle truppe. “Quando sono entrato nell’esercito maoista – dice il 30enne Babu Lama – combattevo per la nazione e il popolo e voglio continuare a farlo con l’esercito del Nepal”. Dal 2006, da quando gli ex ribelli vivono nei sette campi, l’Onu ha svolto un ruolo di supervisione. Le loro armi sono state chiuse in container metallici. Alcuni ex combattenti si sono sposati e hanno avuto figli, mentre i bambini soldato hanno lasciato i campi lo scorso anno. Dopo che la missione di pace delle Nazioni unite ha lasciato il Nepal a gennaio, i combattenti sono stati controllati da un comitato speciale del governo.
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