Brasilia (Brasile), 9 nov. (LaPresse/AP) – Un tribunale brasiliano ha deciso che la costruzione della diga di Belo Monte può procedere senza ulteriori consultazioni con le comunità indigene che abitano la regione. La procura dello Stato del Para aveva chiesto la sospensione della costruzione finché non fossero state concluse le consultazioni e finché i gruppi indigeni non avessero ricevuto la documentazione sull’impatto ambientale del progetto. L’ufficio del procuratore del Para ha fatto sapere che presenterà appello contro il verdetto alla Corte suprema. “Tutti gli studi effettuati arrivano alle stesse conclusioni: la diga provocherà cambiamenti drastici alla catena alimentare e ai mezzi di sussistenza delle comunità indigene”, si legge nel comunicato della procura. Quando sarà completata, la diga sul fiume Xingu sarà la terza più grande al mondo. Secondo il governo di Brasilia il progetto dal costo di 11 miliardi di dollari fornirà energia pulita e rinnovabile e sarebbe fondamentale per l’economia del Paese in continuo sviluppo. Secondo i gruppi per la protezione dell’ambiente, la diga devasterà invece la zona e priverà circa 40mila persone di mezzi di sostentamento.
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