Varsavia (Polonia), 27 ott. (LaPresse/AP) – Le autorità polacche hanno riaperto le indagini sul campo di concentramento di Auschwitz e su altri complessi detentivi della Seconda guerra mondiale, dopo che 30 anni fa erano state chiuse a causa dell’isolamento del Paese. Le inchieste furono avviate negli anni ’60 e ’70, ma vennero fermate negli anni ’80 senza atti d’accusa, poiché la Polonia aveva difficoltà a interrogare i testimoni e i sospetti che vivevano all’estero, irraggiungibili perché dall’altro lato della Cortina di ferro. L’Istituto per la memoria nazionale (Ipn), organo di Stato che indaga sui crimini nazisti e dell’era comunista, ha annunciato oggi di avere già iniziato a interrogare alcuni testimoni come parte della ripresa delle indagini. L’inchiesta, fa sapere l’istituto, mira a “trovare e, se necessario, arrestare i responsabili”.
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