Gerusalemme, 20 set. (LaPresse/AP) – All’Assemblea generale delle Nazioni unite “dirò la verità di un popolo che vuole la pace, una nazione più volte attaccata nel passato e che viene attaccata ancora da chi si oppone non alle nostre politiche ma piuttosto alla nostra stessa esistenza”. Così il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, parlando a un incontro del suo partito Likud. Il premier israeliano ha aggiunto che la strada verso la pace passa attraverso negoziati e non atti “unilaterali” alle Nazioni unite. “La cosa più importante per arrivare ai negoziati – ha continuato – è iniziarli e continuarli. È qualcosa che lo Stato ebraico vuole fare e che i palestinesi finora non hanno voluto fare. Possiamo solo sperare che le cose cambino”.
Netanyahu ha inoltre messo in guardia la comunità internazionale da un riconoscimento prematuro dello Stato palestinese quando molte questioni del conflitto rimangono irrisolte. Netanyahu non ha fornito dettagli, ma ha detto che il suo discorso all’Onu venerdì sarà incentrato su questo. “Non vogliamo un pezzo di carta – ha dichiarato – ma una pace vera, una pace sul terreno, una pace con accordi di sicurezza, una pace che durerà e che non si consumi prima che un accordo venga firmato”.
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