Nuova Delhi (India), 23 ago. (LaPresse/AP) – “Sono seduto qui per dare a questo Paese una vera indipendenza”. Così l’attivista indiano anticorruzione Anna Hazare ad alcune migliaia di sostenitori che si sono riuniti intorno al palco in un parco di Nuova Delhi dove sta tenendo uno sciopero della fame. Il 73enne Hazare definisce la sua campagna “una seconda rivoluzione”, paragonandola alla lotta per l’indipendenza dell’India dal Regno Unito nel 1947. Da allora, ha dichiarato oggi Hazare, “alcuni traditori hanno trascinato la nostra indipendenza nel fango”.
L’attivista, hanno riferito i suoi collaboratori, sta bene, ma si sente più debole dopo aver perso 5,6 chili dall’inizio del digiuno lo scorso 16 agosto. I medici gli hanno consigliato di evitare il sole. “Mi fido del mio team di medici”, ha rassicurato i sostenitori, aggiungendo: “Non mi lasceranno morire”. Le autorità hanno l’obbligo di intervenire se la vita di Hazare dovesse essere a rischio, perché in India il suicidio è illegale.
Intanto il Parlamento indiano ha dovuto interrompere la sessione della mattina tra le grida dei deputati del Partito del popolo indiano, all’opposizione, che vogliono che le richieste di Hazare vengano discusse. L’attivista promette di continuare lo sciopero a oltranza fino a che le autorità non avranno approvato la versione del provvedimento da lui studiata per la nascita di un ufficio di controllo contro la corruzione. Bneché sia il partito al governo che quelli di opposizione sono coinvolti in scandali di corruzione, il leader dell’opposizione Sushma Swaraj ha accusato i ministri di “saccheggiare” milioni di rupie. Intanto, il governo indiano ha convocato per domani un incontro di tutti i partiti politici del Paese per trovare un accordo sulla bozza di legge che prevede la creazione di un’agenzia anticorruzione.
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