Abidjan (Costa d’Avorio), 12 ago. (LaPresse/AP) – Ventisei persone sono state uccise lo scorso mese in Costa d’Avorio e per questi omicidi i residenti accusano le forze fedeli al presidente Alassane Ouattara. Lo rende noto il portavoce delle Nazioni unite Guillaume Ngefa, secondo cui gli omicidi si sono verificati nelle aree dove è più forte il sostegno all’ex capo di Stato Laurent Gbagbo. Tra le vittime ci sarebbe anche un bambino di appena 17 mesi.

Il rifiuto di Gbagbo di cedere il potere dopo la sconfitta elettorale di novembre ha scatenato violenze in tutto il Paese, in seguito alle quali sono morte centinaia di persone. Gbagbo è stato arrestato ad aprile dalle forze fedeli al neopresidente e attualmente è in custodia assieme alla moglie, ma i due non sono ancora stati incriminati. All’inizio di questa settimana, il figlio di Gbagbo e altre 11 persone sono state accusate per le loro attività postelettorali. Il portavoce del presidente, Alain Kakou, dichiara di non sapere nulla sulle accuse per questi omicidi e non ha voluto commentare.

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