Bruxelles (Belgio), 30 lug. (LaPresse/AP) – Nelle prime ore della mattina, gli aerei della Nato hanno bombardato i ripetitori della televisione satellitare libica. Lo rende noto la stessa Alleanza, spiegando in una nota che gli attacchi “ridurranno le capacità del regime di opprimere i civili, ma preservando le infrastrutture di trasmissione televisiva che saranno necessarie dopo il conflitto”. Secondo la Nato le trasmissioni di Muammar Gheddafi sull’emittente erano volte a mobilitare i suoi sostenitori e gli attacchi hanno lo scopo di limitare “l’uso della televisione satellitare come mezzo per intimidire il popolo libico e incitare atti di violenza contro di esso”. Gli ufficiali libici di Tripoli per ora non hanno rilasciato commenti sugli obiettivi colpiti e la televisione di Stato sta ancora trasmettendo.

Il tentativo di zittire l’emittente arriva in un momento delicato per i ribelli, che sembrano in confusione dopo la morte del loro capo militare Abdel-Fattah Younis, ucciso ieri mentre si trovava in custodia dopo essere stato arrestato dalla leadership dell’opposizione per sospetto di tradimento.

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