Tripoli (Libia), 9 lug. (LaPresse/AP) – L’organizzazione internazionale per le migrazioni (Iom) ha fatto sapere che sta trasferendo per via aerea circa 2mila migranti bloccati fuori dalla città di Sebha, nel sud della Libia. Il portavoce Jean-Philippe Chauzy ha detto che si tratta in gran parte di persone arrivate per motivi economici e di lavoro dal vicino Ciad, che ora non possono tornare per mancanza di denaro o per motivi di salute. “Si tratta di migranti molto vulnerabili, bambini, donne e anziani, molto deboli o malati – ha spiegato il portavoce -, sono quelli che non ce l’hanno fatta a scendere più giù di Sebha perché non avevano forze”. I primi voli per i trasferimenti sono partiti giovedì, mentre gli ultimi lo faranno tra una o due settimane. Secondo le stime, tra 1,5 e 2 milioni di migranti si trovavano in Libia prima della guerra. Lo Iom ne ha evacuati sinora circa 150mila, ha spiegato Chauzy, mentre si ritiene che circa 300mila siano ancora nel Paese, sia perché non possono andarsene, sia perché hanno scelto di restare piuttosto che tornare alla povertà dei loro Paesi di origine.

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