Il ceo del gruppo bancario ha parlato al 129esimo Consiglio nazionale d'organizzazione della Fabi
Le parole di Andrea Orcel, ceo di Unicredit, al 129° Consiglio nazionale d’organizzazione della Fabi, la Federazione autonoma dei bancari italiani. L’amministratore delegato ha risposto alle voci su possibili mire di scalata di Piazza Gae Aulenti sul gruppo Generali dopo una serie di mosse finanziarie di UniCredit, che l’hanno portata ad acquisire una quota tra il 6% e il 7% del capitale del Leone di Trieste. “Lo possiamo escludere“, ha detto Orcel a riguardo. Ieri, lunedì, il ceo di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, aveva detto sempre dal palco Fabi che in quel caso avrebbe chiamato Orcel per dirgli: “Fermati”.
Orcel: “Ops su Bpm non economica ‘de facto’ se golden power resta così”
Il ceo di Unicredit ha parlato inoltre dell’offerta pubblica di scambio su Banco Bpm, sulla quale il governo ha esercitato il golden power imponendo una serie di condizioni restrittive e blocchi parziali. L’operazione, ha detto Orcel, è “valida industrialmente e valida strategicamente, ma si scontra con visioni diverse che rendono l’operazione de facto non economica“. Il titolo dell’evento di Fabi, al Palazzo del Ghiaccio di Milano, è ‘Bank to the future, le trasformazioni in corso e un passato da valorizzare’: al centro del dibattito, le grandi sfide del settore del credito, a partire dal risiko bancario e dalle possibili aggregazioni tra gruppi. A chi ha chiesto a Orcel, in merito ai paletti posti dal golden power, come potrà diventare la valutazione di Piazza Gae Aulenti su Banco Bpm, il ceo ha risposto che “resta” così.
Orcel: “Ops su Bpm potrebbe decadere”
Contro il golden power, Unicredit ha fatto ricorso al Tar. E Orcel a riguardo ha detto che l’iter “Tar-Consiglio di Stato non arriverà in tempo per darci certezza della chiusura dell’operazione” su Bpm, quindi l’offerta “potrebbe decadere”. L’ops può essere riformulata? “Può sempre essere riproposta“, ha risposto il ceo di UniCredit.
“Golden power? Influenza Stati in operazioni è diventata significativa”
Sul tema del golden power, che, come ha detto il Ceo di Intesa Carlo Messina, ‘appartiene a un mondo nuovo’, “il dottor Messina, come sempre, ha ragione: l’influenza degli Stati e dei governi sulle operazioni di mercato è diventata molto significativa“, ha detto ancora Orcel.
“Sistema italiano non è concentrato, giochi aperti per tutti”
Orcel ha poi parlato in generale della situazione del risiko bancario in Italia. “Noi stiamo in Italia. Il sistema bancario italiano non è concentrato, i giochi sono aperti per tutti. Se fossimo in Francia o Spagna o Germania non direi la stessa cosa. L’Italia ha bisogno di un sistema bancario più concentrato; il gioco resta aperto non solo per me. Tutte le banche devono concentrarsi di più e rafforzare il sistema“, ha affermato.
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