In una lettera inviata alla commissione Ue in evidenza le gravi criticità: "Non c'è la base giuridica per autorizzare l'opera"
La Cgil scrive all’Europa per il Ponte sullo Stretto di Messina, chiedendo di fermare il progetto. In una lettera inviata questa mattina alla commissaria Ue per l’Ambiente Jessika Roswall, la Cgil mette in evidenza “le gravi criticità tecniche, ambientali, normative e sociali connesse all’iter di approvazione del progetto relativo al Ponte sullo Stretto di Messina, recentemente trasmesso alla Commissione. La relazione” trasmessa “non soddisfa le condizioni necessarie e sufficienti previste dal diritto comunitario e, pertanto, a nostro avviso, non può costituire la base giuridicamente ammissibile per autorizzare l’opera“.
Nella lettera viene richiesto “un apposito incontro per meglio chiarire tutti gli aspetti della materia in oggetto”. Per la Cgil manca “un’adeguata analisi delle alternative meno impattanti sull’integrità dei siti Natura 2000 interessati”, e altri punti “riguardanti la salute umana, la sicurezza pubblica o effetti ambientali“.
Per la Cgil il progetto riporta una valutazione ambientale “incompleta e viziata, con lacune non conformi alla normativa europea e in contraddizione con la strategia europea per una mobilità a zero emissioni“. Infine, sono trascurati “rischi strategici e di sicurezza” con la dichiarazione del Ponte “come infrastruttura di rilevanza militare, che oltre a non essere suffragata da documenti ufficiali Ue o Nato, espone l’area dello Stretto a rischi specifici in caso di conflitti, aggravando le condizioni di sicurezza per oltre un milione di residenti nelle aree metropolitane coinvolte”.
Alla luce di tutto questo, la Cgil ritiene “non siano soddisfatte le condizioni per l’applicazione della deroga, che, come già evidenziato da soggetti pubblici competenti come l’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), la procedura risulti viziata da carenze metodologiche sostanziali, e che la Commissione sia tenuta ad esprimere un parere formale vincolante. La via scelta dal governo delle deroghe alle regole nazionali ed europee in nome di un ‘imperativo interesse pubblico’ è completamente sbagliata per un intervento infrastrutturale di questa rilevanza. Solo pochi giorni fa è dovuto intervenire il presidente della Repubblica per respingere un provvedimento di deroga alle norme sui controlli antimafia per il Ponte di Messina, chiarendo che per esso valgono le regole ordinarie per le opere strategiche di interesse nazionale”.
“Confidando nell’autorevolezza e nella vigilanza delle istituzioni europee nel garantire l’applicazione corretta e rigorosa delle normative ambientali comuni – conclude la lettera della Cgil – sollecitiamo la sospensione dell’iter autorizzativo e l’apertura di una procedura formale di verifica di conformità del progetto alle disposizioni europee”.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata