Gentiloni: "Fatti passi avanti". Mosca: "Risponderemo in modo speculare"

Il congelamento degli asset russi detenuti in Europa proseguirà fino a quando la Russia non pagherà i danni all’Ucraina, e la scelta sul possibile utilizzo dei proventi derivanti da tali asset per la ricostruzione in Ucraina sarà fatta dalla riunione dei leader del G7 di metà giugno nel rispetto del diritto internazionale. Sono le conclusioni del G7 Finanze che è terminato oggi, sabato, a Stresa in Piemonte. “Riaffermiamo che, coerentemente con i nostri rispettivi ordinamenti giuridici, i beni sovrani della Russia nelle nostre giurisdizioni rimarranno immobilizzati fino a quando la Russia non pagherà per i danni causati all’Ucraina“, si legge nel comunicato finale emanato dai ministri delle Finanze delle sette maggiori economie occidentali. 

“Opzioni a leader in rispetto diritto”

“Stiamo compiendo progressi nelle nostre discussioni sulle potenziali vie per anticipare i profitti straordinari derivanti dai beni sovrani russi immobilizzati a beneficio dell’Ucraina in conformità con il diritto internazionale e con i nostri rispettivi ordinamenti giuridici, con l’obiettivo di presentare ai nostri Leader opzioni per fornire un ulteriore sostegno finanziario all’Ucraina prima del Vertice di Puglia di giugno“, precisa ancora il comunicato conclusivo. 

Gentiloni: “Fatti passi avanti”

“Vengo dal G7 di Stresa. Direi bene sul tema degli asset russi, perché il concetto è che noi dobbiamo sostenere l’Ucraina perché l’unico modo per arrivare a un negoziato e a una pace è che Putin si convinca che non può vincere la guerra. Quindi il sostegno innanzitutto economico è fondamentale. Dare un segnale di continuazione del sostegno era molto importante. Adesso si lavora a sviluppare a qualcosa che l’Ue ha già fatto e deciso: abbiamo deciso di utilizzare gli extraprofitti generati da questi asset sovrani russi congelati, che non sono di proprietà della Russia. Gran parte di questi asset sono nell’Ue”, ha commentato il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni, intervenendo al Festival dell’economia a Trento. “Penso che per il G7 di metà giugno questa ipotesi sarà molto più definita e un annuncio più compiuto potrà essere dato”, ha aggiunto. 

Mosca: “Risponderemo a uso asset russi congelati”

Dopo il comunicato il ministro delle Finanze russo, Anton Siluanov, ha ribadito che Mosca risponderà all’eventuale uso dei proventi degli asset congelati in maniera speculare. “Ora dicono: ok, non vi portiamo via le riserve d’oro e di valuta estera, non le tocchiamo, ma useremo i proventi del loro utilizzo per gli scopi che loro stabiliscono”, ha detto Siluanov in un’intervista a Pavel Zarubin. “Noi abbiamo la stessa cosa, abbiamo tutte le possibilità, abbiamo denaro congelato nei conti. Abbiamo beni, riceviamo anche entrate. Ci sarà una decisione, faremo lo stesso, assolutamente speculare“.

“Preoccupa Cina, cooperazione contro politiche distorsive mercato”

Nelle considerazioni conclusive del G7 Finanze anche un riferimento alla Cina e alle possibili distorsioni del mercato globale causate dalle politiche economiche del Dragone. Il vertice ha ribadito “il forte impegno” “per un sistema multilaterale libero, equo e basato sulle regole” impegnandosi per far progredire “la nostra cooperazione per aumentare la resilienza economica globale e la sicurezza economica e proteggere le nostre economie da shock e vulnerabilità sistemiche”. Nel comunicato si legge ancora: “Ci impegneremo per rendere le nostre catene di approvvigionamento più resilienti, affidabili, diversificate e sostenibili, e per rispondere alle pratiche dannose, salvaguardando al contempo le tecnologie critiche ed emergenti” e “prenderemo in considerazione misure appropriate per promuovere il de-risking e la diversificazione delle forniture con partner all’interno e all’esterno del G7”. Inoltre “rafforzeremo la nostra cooperazione per affrontare le politiche e le pratiche non di mercato e le politiche distorsive, comprese quelle che portano alla sovraccapacità, attraverso una vasta gamma di strumenti politici e regole per garantire condizioni di parità a livello globale. Pur riaffermando il nostro interesse in una collaborazione equilibrata e reciproca, esprimiamo preoccupazione per le politiche e pratiche non di mercato della Cina che minano i nostri lavoratori, le nostre industrie e la nostra capacità di ripresa economica. Continueremo a monitorare i potenziali impatti negativi dell’eccesso di capacità e prenderemo in considerazione l’adozione di misure per garantire condizioni di parità, in linea con le norme dell’Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC)”.

 

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