Saranno due settimane di caccia al voto
Saranno due settimane tesissime di caccia al voto, con Emanuele Orsini che sembra avvantaggiato – ma non di moltissimo – su Edoardo Garrone e l’incognita del gruppo che si era riunito intorno ad Antonio Gozzi, escluso dalla corsa ma che ha chiesto la riammissione ai probiviri e potrebbe valutare anche il ricorso alla magistratura in caso non arrivino i chiarimenti richiesti.
Nonostante gli appelli a unità e riservatezza non è certo sereno il cielo sopra viale dell’Astronomia, dove la commissione dei saggi ha illustrato la propria relazione al Consiglio generale di Confindustria. Relazione che rimarca come l’organizzazione “poggia la sua legittimazione rappresentativa ed il suo efficace funzionamento sul rispetto attento delle regole e sull’adesione a comportamenti coerenti e conseguenti” e che sottolinea come alcuni comportamenti invece “non hanno rispettato le modalità procedurali” e “hanno accreditato all’esterno percezioni sempre più divisive”, attaccano i saggi, che ricordano “giuste o sbagliate che siano, le regole sono da rispettare; in altra sede si propongano, se del caso, i cambiamenti desiderati”.
Il riferimento è ad Antonio Gozzi, seduto in platea dopo essere stato escluso dalla stessa commissione dalla corsa al voto nonostante sostenesse di superare il 25% del consenso in assemblea. Situazione diversa, secondo Mariella Enoc, Andrea Moltrasio e Ilaria Vescovi, che spiegano che alla chiusura delle consultazioni i voti a lui riferibili erano il 13,36% e che anche ipotizzando di accettare le richieste “non solo tardive ma anche formalmente non idonee” il conenso non arrivava oltre il 15,94%. Inoltre, è il terzo punto, gli appoggi raccolti nelle audizioni – 152 tra il 23 febbraio e l’11 marzo, incontrando 135 componenti del consiglio ovvero il 73% e raccogliendo le indicazioni di 689 voti assembleari, pari all’81,3% – per Gozzi erano “significativamente distaccati” dagli altri due e inferiori alla metà di quelli in possesso del candidato con maggior consenso. Una decisione non accettata dal numero uno di Federacciai, che ha chiesto chiarimenti e presentato un ricorso ai probiviri sostenendo che una “realtà matematica” dimostrerebbe il superamento della soglia di consenso del 25%, e che potrebbe anche valutare il ricorso al tribunale, nonostante abbia assicurato, nel prendere la parola oggi dinanzi al consiglio, di voler rimanere all’interno delle regole del sistema. Ma Gozzi ha anche ribadito di voler fare tutto ciò che è in suo potere per difendere quella parte di Confindustria che lo ha sostenuto e che avrebbe avuto diritto a votarlo.
In circa mezz’ora a testa invece hanno esposto dal podio i propri programmi – giudicati da molti piuttosto simili – prima Edoardo Garrone, leggendo il proprio discorso, poi a braccio Emanuele Orsini. Condivisi da entrambi gli appelli all’unità confindustriale e sulla necessità di lavorare insieme, davanti a una platea attenta a silenziosa, se non in qualche momento dell’intervento di Gozzi. Ora la testa è a giovedì 4 aprile, dopo lo stop pasquale, quando ci sarà il voto di designazione del presidente, a scrutinio segreto e a maggioranza dei votanti. Se Orsini dovrebbe essere avanti di circa 9 voti, determinante sarà il ‘blocco Gozzi’, capitanato dall’ex numero uno Antonio D’Amato, che potrebbe astenersi abbassando il quorum o schierarsi a favore di uno dei due candidati. Discussione prematura, spiegano dal suo staff, poiché l’industriale attende i chiarimenti richiesti. Intanto, sulla questione irrompe anche il past president Luca Cordero di Montezemolo: “Ho sempre pensato che in Confindustria debbano candidarsi imprenditori per servire il mondo dell’industria con spirito di servizio, e non per servirsene” aggiungendo che “mi auguro che chiunque sarà il prossimo presidente si impegni con una squadra di veri imprenditori, che sappia unire e non dividere, così come purtroppo si è cercato di fare in questi giorni, di recuperare credibilità e prestigio, anche attraverso l’assoluta necessità di rivedere lo Statuto, lasciando da parte chi cerca solo poltrone e strapuntini. Se questo avverrà, sono certo che avrà al suo fianco le forze più sane dell’intero mondo imprenditoriale italiano”.
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