Presente anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella

Questa mattina si è tenuta la cerimonia di apertura delle celebrazioni per i 125 anni dalla fondazione dell’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (1898 – 2023), con l’evento “L’Evoluzione del Welfare e del Lavoro per innovare il Paese -, trasmesso in streaming dalla Sala Angiolillo di Palazzo Wedekind in Roma, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Il Presidente Mattarella è stato accolto nella Pinacoteca di Palazzo Wedekind dal Presidente dell’INPS Pasquale Tridico e dal Direttore Generale Vincenzo Caridi. Nel breve incontro, gli sono state illustrate alcune opere esposte che hanno come oggetto il tema “Il lavoro tra difficoltà e dignità”. Nel corso della cerimonia, coordinata da Francesco Giorgino (Università Luiss Guido Carli), dopo l’intervento del Presidente Tridico, sono intervenute Marina Elvira Calderone (Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali) e Silvana Sciarra (Presidente della Corte costituzionale).

Nel corso della cerimonia tutti i relatori hanno sottolineato più volte l’importante ruolo dell’Istituto nel sistema di Welfare: il lavoro è anche inclusione ed è la condizione necessaria per costruire una storia previdenziale solida, su cui poggia la meritoria attività dell’INPS. La storia dell’INPS coincide, infatti, con la storia dello Stato sociale in Italia. La celebrazione del 125° anniversario dell’Istituto è stata l’occasione per fare un bilancio di oltre un secolo, attraversando la storia del nostro Paese dal punto vista dell’evoluzione del Welfare e del lavoro ma anche una straordinaria opportunità per tracciarne le linee future, per guardare oltre, con il fine ultimo di contribuire ad innovare la Nazione.

Tridico: “Storia conferma indissolubilità welfare e lavoro”

Durante la cerimonia è intervenuto il presidente, Pasquale Tridico, che ha sottolineato: “La storia dell’INPS coincide con la storia dello Stato sociale in Italia. È una storia che ha accompagnato le più importanti trasformazioni del mondo del lavoro, del fare impresa e delle famiglie. E’ una storia che conferma l’indissolubilità di welfare e lavoro. E che scandisce l’espansione delle scelte di solidarietà”.

Tridico: “Con grandi crisi welfare sempre più universale”

Il numero uno dell’Inps ha ricordato che “dagli anni 90 in poi, la globalizzazione e il calo demografico impongono una riflessione e ha inizio un lungo processo di riforma che riguarda sia il mercato del lavoro che l’ambito delle pensioni, dell’assistenza e del sostegno al reddito. Anche questo processo ha visto INPS al centro di cambiamenti importanti e di una profonda modernizzazione”.  “Da una parte, l’aumento delle disuguaglianze, e la crescente flessibilità del lavoro, che troppo spesso è diventata precarietà, hanno portato a aumentare le prestazioni a sostegno del reddito – evidenzia Tridico – Dall’altra, la crisi demografica ha spinto verso maggiori sostegni alla famiglia e per i figli. Infine, le due grandi crisi del nuovo secolo, quella finanziaria del 2008 e la pandemia, hanno generato un welfare sempre più universale e meno categoriale, rivolto a tutti i lavoratori e non solo ai lavoratori subordinati, con l’estensione dell’indennità di disoccupazione e con l’introduzione del reddito minimo, in linea con gli indirizzi comunitari”.

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