Il governatore della Federal Reserve si dice pronto a cambiare la politica monetaria se necessario per raggiungere l'obiettivo americano
L'affermazione dell'indipendenza propria e dell'istituzione che presiede da una parte, le rassicurazioni relative al percorso che seguiranno i tassi d'interesse dall'altra. Pur senza dare l'impressione di fare passi indietro o di cedere alle pressioni politiche, il governatore della Federal Reserve, Jerome Powell, ha scelto toni da colomba per il suo intervento al meeting annuale della American Economic Association in corso ad Atlanta, in Georgia.
"Siamo sempre pronti a cambiare significativamente il corso della nostra politica monetaria se necessario", ha affermato nel corso di una tavola rotonda che lo ha visto affiancato ai suoi due predecessori, Ben Bernanke e Janet Yellen, dopo aver assicurato che la banca centrale statunitense sarà "paziente nel valutare come si sta evolvendo l'economia". Parole che i mercati attendevano come una boccata d'aria fresca, dopo il quarto rialzo dei tassi d'interesse del 2018 annunciato in dicembre. E che infatti hanno premiato con un ulteriore scatto avanti di Wall Street, già ben intonata fin dall'inizio della seduta complici i buoni segnali arrivati sul fronte delle relazioni commerciali tra Usa e Cina – con i faccia a faccia tra i negoziatori delle due parti che riprenderanno all'inizio della prossima settimana – e le indicazioni positive giunte dal mercato del lavoro di dicembre.
Parole che, con tutta probabilità, non saranno dispiaciute neanche al presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, sorta di convitato di pietra della tavola rotonda dei tre governatori, dopo le aperte critiche avanzate durante le scorse settimane dall'inqulino della Casa Bianca nei confronti della Federal Reserve per la stretta monetaria in atto. Da questo punto di vista, però, Powell ha evitato ancora una volta di mostrarsi succube o intimorito. "Voglio che il pubblico sappia che abbiamo cultura forte, non è una cosa che può essere sconvolta. Vorrei che il pubblico fosse rassicurato riguardo a questo", ha chiarito Powell, assicurando che tutti alla Fed sono "impegnati a raggiungere un obiettivo che è definito per legge", dopo aver risposto con un "non ho nessuna notizia a riguardo" al moderatore che ironicamente gli chiedeva se Trump gli avesse espresso direttamente la volontà di licenziarlo. Il numero uno della banca centrale a stelle e strisce ha quindi opposto un "no" quando gli è stato chiesto esplicitamente se si dimetterebbe su richiesta del presidente, col quale – ha dichiarato – non è al momento in agenda un incontro faccia a faccia.
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