Prodotto interno lordo Pil +0,8%, aumenta però il tasso di disoccupazione giovanile (39,3%)

A gennaio 2016 la stima degli occupati cresce dello 0,3% (+70 mila persone occupate), tornando al livello di agosto 2015. Secondo qunto riportato dall'Istat, la crescita è determinata dai dipendenti permanenti (+99 mila) mentre calano i dipendenti a termine (-28 mila) e gli indipendenti restano sostanzialmente stabili. L'aumento di occupati riguarda sia gli uomini sia le donne. Il tasso di occupazione, pari al 56,8%, cresce di 0,1 punti percentuali rispetto al mese precedente.

CRESCONO I DIPENDENTI. La crescita occupazionale rispetto al mese precedente interessa uomini e donne con la medesima intensità (+0,3%). Il tasso di occupazione cresce di 0,2 punti percentuali per gli uomini, arrivando al 66,1% e di 0,1 punti per le donne, attestandosi al 47,5%. Su base annua il numero di occupati è in crescita dell'1,3% (+299 mila), mentre calano sia i disoccupati (-5,4%, pari a -169 mila) sia gli inattivi (-1,7%, pari a -242 mila). Rispetto a gennaio 2015, i dipendenti crescono del 2,7% (+448 mila), mentre gli indipendenti diminuiscono del 2,7% (-149 mila). Tra i dipendenti, la crescita è spiegata quasi per intero dai permanenti che crescono nei dodici mesi del 2,9% (+426 mila), mentre quelli a termine crescono dello 0,9% (+22 mila).

DISOCCUPAZIONE STABILE. La stima dei disoccupati a gennaio è stabile, sintesi di un calo tra gli uomini e di una crescita tra le donne. Il tasso di disoccupazione è pari all'11,5%, pressoché invariato dal mese di agosto. Nel primo mese dell'anno la stima degli inattivi tra i 15 e i 64 anni diminuisce dello 0,4% (-63 mila). Il calo è determinato dalla componente femminile e riguarda soprattutto le persone tra i 50 e i 64 anni. Il tasso di inattività scende al 35,7% (-0,1 punti percentuali). Rispetto ai tre mesi precedenti, nel periodo novembre 2015-gennaio 2016 si registra il calo delle persone inattive (-0,3%, pari a -43 mila) a fronte di un lieve incremento dei disoccupati (+0,3 %, pari a +9 mila) e una sostanziale stabilità del numero delle persone occupate.

MA AUMENTA LA DISOCCUPAZIONE GIOVANILE. A gennaio il tasso di disoccupazione dei 15-24enni, cioè la quota di giovani disoccupati sul totale di quelli attivi (occupati e disoccupati), è pari al 39,3%, in crescita di 0,7 punti percentuali rispetto al mese precedente. L'incidenza dei giovani disoccupati tra 15 e 24 anni sul totale dei giovani della stessa classe di età è pari al 10,0% (cioè un giovane su 10 è disoccupato). Tale incidenza è in lieve calo (-0,1 punti) rispetto a dicembre. Nell'ultimo mese cala tra i 15-24enni il tasso di occupazione (-0,5 punti) e cresce il tasso di inattività (+0,6 punti).

CRESCE IL PIL: + 0,8%. Dopo tre anni consecutivi di flessioni, il Pil aumenta dello 0,8%: nel 2015 il Prodotto interno lordo ai prezzi di mercato è stato pari a 1.636.372 milioni di euro correnti, con un aumento dell'1,5% rispetto all'anno precedente. Dal lato della domanda interna nel 2015 si registrano, in termini di volume, variazioni positive nei consumi finali nazionali (0,5%) e negli investimenti fissi lordi (0,8%). Per quel che riguarda i flussi con l'estero, le esportazioni di beni e servizi sono aumentate del 4,3% e le importazioni del 6,0%. La domanda interna ha contribuito positivamente alla crescita del Pil per 0,5 punti percentuali (1,0 al lordo della variazione delle scorte) mentre la domanda estera netta ha fornito un apporto negativo per 0,3 punti. A livello settoriale, il valore aggiunto ha registrato aumenti in volume nell'agricoltura, silvicoltura e pesca (3,8%), nell'industria in senso stretto (1,3%) e nelle attività dei servizi (0,4%). Le costruzioni hanno invece registrato un calo dello 0,7%.

GIU' RAPPORTO DEBITO PIL. Secondo quanto emerge dal report dell'Istat, inoltre, scende il rapporto debito/Pil. L'indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche (AP), misurato in rapporto al Pil, è stato pari al -2,6%, a fronte del -3,0% del 2014. In valore assoluto l'indebitamento è di -43.101 milioni di euro, in diminuzione di oltre 5,5 miliardi rispetto a quello dell'anno precedente.

 

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