Roma, 19 feb. (LaPresse) – “Avanti adagio, quasi ferma. I duri dati dell’economia italiana, relativi a produzione industriale e occupazione, ribadiscono che la risalita dalla profonda fossa scavata dalla recessione è lentissima ed è contrassegnata anche da scivoloni indietro, anziché dall’atteso graduale consolidamento”. Lo scrive il Centro studi di Confindustria nella ‘congiuntura flash’ di febbraio, in cui gli economisti sottolineano che il Pil del quarto trimestre (+0,1% sul terzo), “è inferiore alle attese” e conferma “l’estrema debolezza della risalita”. Secondo il Csc, “preoccupa lo scollamento dai progressi più marcati degli indicatori qualitativi” che “sembrano aver perso parte del loro valore segnaletico, forse per il divaricarsi di performance tra imprese, con quelle in maggiore difficoltà che escono dal monitor dei radar congiunturali”. Per gli economisti di viale dell’Astronomia “è probabile che il divario tra le statistiche soft e quelle hard si chiuda nella prima metà del 2014; il rischio è che ciò avvenga non solo attraverso un maggior slancio reale ma anche via peggioramento delle aspettative, come si sta già osservando in alcune variabili”. “D’altra parte – si legge ancora nella congiuntura flash – lo scoramento è facilmente alimentato dall’incertezza da alta disoccupazione e basso utilizzo degli impianti, mentre l’attività produttiva è tenuta schiacciata da ristrettezza del credito, debolezza della domanda interna, perdita accumulata di competitività. Questi ultimi tre sono i fattori su cui è urgente agire per evitare ulteriori danni al sistema economico dell’Italia. Perché è evidente che è necessario ma non sufficiente il miglioramento del contesto internazionale, che prosegue”.

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