Trieste, 29 gen. (LaPresse) – Più di otto milioni di euro a fondo perduto. E’ questa la somma ricevuta dalla Elettrolux in dieci anni dalla Regione Friuli Venezia Giulia su diversi progetti di ricerca e sviluppo. La cifra esatta, ottenuta da LaPresse dagli uffici contabili dell’assessorato alle attività produttive, è di 8 milioni e 140mila euro. I primi finanziamenti risalgono al 2003, quando ottennero 187mila euro. Poi l’azienda ricevette 120mila euro nel 2006, e altri 238mila euro nel 2007. Tra il 2008 e il 2012 altri 7 milioni e 600mila euro circa, due milioni dei quali finanziati con fondi comunitari.
Il 24 febbraio, poi, la Regione ha annunciato ‘FVG Rilancimpresa’, un nuovo piano di sviluppo del settore industriale regionale da 98 milioni di euro, nel cui ambito è stata presentata una piattaforma di proposte per il mantenimento dell’impegno industriale del gruppo svedese per lo stabilimento di Porcia, nel pordenonese. Di quei 98 milioni, ha specificato la presidente della Regione, Debora Serracchiani, “una parte importante” andrà alla Electrolux. “L’obiettivo del pacchetto di proposte elaborato dalla Regione, pronti ad analizzarlo ed approfondirlo con il Governo e l’azienda, resta quello – ha indicato Serracchiani – di preservare la presenza Electrolux nel nostro Paese, senza rinunciare alla presenza di tutti e quattro gli stabilimenti della multinazionale in Italia”.
Oggi alle 15 si è tenuto l’incontro tra il ministro dello Sviluppo economico, Flavio Zanonato, le Regioni, i sindacati e l’azienda. Il pacchetto messo sul tavolo dal Friuli Venezia Giulia prevede interventi in quattro macrosettori: bolletta energetica, politiche del lavoro, fisco e semplificazione, ricerca, sviluppo e innovazione, nonché alcune misure espressamente dedicate all’indotto, “perché anche questo settore rende competitivo un territorio”, ha sottolineato Serracchiani.
“L’azienda non ci ha convinto”. Lo ha detto il governatore del Veneto Luca Zaia, al termine dell’incontro al ministero dello Sviluppo economico con i vertici di Electrolux e i sindacati, spiegando che le Regioni adesso valuteranno le proposte avanzate dall’azienda. “Non mi risulta – ha sottolineato – che in Germania o in Spagna un’ora di lavoro costi tanto meno che da noi eppure le aziende esistono”.
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