Roma, 9 gen. (LaPresse) – Tenuto conto dell’inflazione, il potere d’acquisto delle famiglie è calato dell’1,5% nei primi nove mesi del 2013 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Lo rileva l’Istat, precisando che nel terzo trimestre è cresciuto dello 0,2% rispetto ai tre mesi precedenti ed è diminuito dello 0,8% rispetto a luglio-settembre 2012. Tuttavia il reddito disponibile delle famiglie consumatrici, in valori correnti, è aumentato al netto della stagionalità dello 0,8% in luglio-settembre 2013 rispetto al trimestre precedente e dello 0,5% rispetto al corrispondente periodo del 2012. La spesa delle famiglie per consumi finali, prosegue l’Istat, ha registrato una modesta crescita rispetto al trimestre precedente (+0,3%) ma è diminuita dello 0,7% rispetto allo stesso periodo del 2012. Il tasso di investimento delle famiglie è stato pari al 6,3%, risultando invariato rispetto al trimestre precedente e in diminuzione di 0,3 punti percentuali nei confronti del terzo trimestre del 2012.

SALE PROPENSIONE AL RISPARMIO. L’istituto statistico riferisce inolte che la propensione al risparmio delle famiglie consumatrici è stata pari nel terzo trimestre del 2013 al 9,8%, in aumento di 0,5 punti percentuali rispetto al trimestre precedente e di 1,1 punti percentuali rispetto al corrispondente periodo del 2012.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata

Tag: ,