Roma, 2 giu. (LaPresse) – La stima dei lavoratori a forte rischio occupazionale per l’industria e le costruzioni tocca già le 123.130 unità. E’ quanto emerge dal rapporto della Cisl ‘Industria, contrattazione e mercato del lavoro’ che è stato diffuso oggi dalla Confederazione di via Po. L’industria, con meno 415.485 occupati, ha perso l’8,3%, le costruzioni, con meno 259.293 occupati, hanno perso il 13,2% degli addetti. Annunciano esuberi o eccedenze anche aree considerate solidamente ‘protette’ come Ministeri (7.576), Enel (4.000), Poste (oltre 3.000), Finmeccanica-Selex (2.529), settore bancario (20.000 posti di lavoro persi tra il 2008 e il 2011, altri 20.000 a rischio fino al 2017).
“Oggi è il due giugno – commenta il segretario generale della Cisl – ed è la Festa della Repubblica. E’ una ricorrenza importante per il popolo italiano. Ma c’è poco da festeggiare. Alla luce di questi ennesimi dati così drammatici sull’occupazione possiamo aggiungere solo che rischiamo di diventare una Repubblica fondata sul non lavoro”.
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