Torino, 7 mar. (LaPresse) – “Gli effetti che la Cgil e l’Ires denunciano sono reali. Il maggior prelievo incide anche sulle retribuzioni”. Così Giuliano Cazzola, esponente di ‘Scelta Civica’ e membro della Gi Group Academy, commenta i dati del rapporto Cer-Ires secondo il quale i salari, in termini reali, hanno registrato una flessione negativa di oltre il 2% tra il 2007 e il 2013. “Infatti – spiega Cazzola – nell’ambito europeo e dell’Ocse, l’Italia è uno dei Paesi che sta in basso nella classifica delle retribuzioni, ma in alto in quella del cuneo fiscale e contributivo ovvero della differenza tra costo del lavoro e salario netto. A questo handicap si può porre rimedio attraverso una riforma fiscale più equa evitando però di introdurre ogni automatismo sul fiscal drag come propone la Cgil”.

“Vi sarebbero, però – prosegue – possibilità concrete di ridurre il peso fiscale anche a legislazione vigente, se la Cgil accettasse di spostare il baricentro della contrattazione collettiva a livello decentrato, valorizzando le quote di retribuzione collegate ad una maggiore produttività ed avvalendosi così della prevista tassazione di vantaggio del 10%. Allo stesso modo vanno incoraggiate le esperienze del cosiddetto ‘welfare aziendale’, dove le imprese, anziché aumenti salariali, erogano servizi e prestazioni sociali ai propri dipendenti, sulle quali o non interviene il prelievo fiscale o è comunque più ridotto”.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata

Tag: