Roma, 10 dic. (LaPresse) – Più di un quarto degli italiani rischia di cadere nella povertà. Lo rileva l’Istat, che sottolinea che nel 2011 il 28,4% delle persone residenti in Italia è a rischio di povertà o esclusione sociale. L’indicatore deriva dalla combinazione dei redditi 2010, della severa deprivazione materiale e della bassa intensità di lavoro ed è definito come la quota di popolazione che sperimenta almeno una delle suddette condizioni. Rispetto al 2010 l’indicatore cresce di 2,6 punti percentuali a causa dall’aumento della quota di persone a rischio di povertà (dal 18,2% al 19,6%) e di quelle che soffrono di severa deprivazione (dal 6,9% all’11,1%). Dopo l’aumento osservato tra il 2009 e il 2010, sostanzialmente stabile (10,5%) è la quota di persone che vivono in famiglie a bassa intensità di lavoro. Il rischio di povertà o esclusione sociale è più elevato rispetto a quello medio europeo (24,2%), soprattutto per la componente della severa deprivazione (11,1% contro una media dell’8,8%) e del rischio di povertà (19,6% contro 16,9%).

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