Anapa (Russia), 7 dic. (LaPresse/AP) – Gazprom ha avviato ufficialmente la costruzione del gasdotto South Stream, che collegherà la costa russa del mar Nero con i Balcani, l’Austria e l’Italia, trasportando fino a 63 miliardi di metri cubi di gas all’anno. Il gasdotto, che ha un costo di 16 miliardi di euro, è finanziato da Gazprom, Eni, EdF e Wintershall, e dovrebbe essere operativo nel 2015. Gazprom detiene il 50% della società mista. Alla cerimonia di avvio dei lavori ha preso parte il presidente russo, Vladimir Putin, che ha affermato che “South Stream creerà le condizioni per una fornitura di gas affidabile per i principali consumatori dell’Europa meridionale”. Investitori ed esperti del settore hanno criticato il progetto come troppo costoso, ma Gazprom ha voluto realizzarlo per aggirare l’Ucraina. Dispute sul prezzo e sui termini di pagamento tra Mosca e Kiev hanno causato in passato interruzioni delle forniture a milioni di clienti in Europa, dove attualmente vengono importati circa due quinti del gas dalla Russia.
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