Rimini, 22 ago. (LaPresse) – Con la fine della guerra in Libia “sicuramente si riapre un mercato che per noi si era interrotto e rappresenta il 13% del nostro fatturato”. Lo ha detto il presidente dell’Eni, Giuseppe Recchi, a margine di un incontro al Meeting di Comunione e liberazione a Rimini. “Dal punto di vista del paese – ha aggiunto Recchi – si riapre una fonte di materie prime, di gas e di petrolio che nell’interrompersi ci penalizzava particolarmente perchè serviva a garantire il fabbisogno italiano”. Il fatto che la guerra sia terminata “prima dell’inverno è un fattore ulteriormente positivo”. Rispondendo a chi gli chiedeva se con il nuovo corso politico di Tripoli i contratti petroliferi stipulati da Eni con il governo di Gheddafi possano essere rivisti, il presidente del ‘Cane a sei zampe’ ha assicurato che “non sono mai stati messi in discussione perchè regolati da diritto internazionale”.
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