Bruxelles (Belgio), 21 lug. (LaPresse/AP) – I leader dell’eurozona hanno firmato l’accordo per garantire la Grecia un nuovo pacchetto di aiuti e apportare cambiamenti radicali al fondo di salvataggio europeo, che d’ora in poi potrà agire anche in maniera preventiva. I Paesi dell’eurozona e il Fondo monetario internazionale daranno ad Atene un prestito da 109 miliardi di euro, oltre ai 110 già garantiti un anno fa. Le banche e gli altri investitori privati contribuiranno in varie forme con circa 50 miliardi al pacchetto. Di questi, 37 miliardi arriveranno come contributo netto del settore privato entro il 2014, mentre 12,6 miliardi deriveranno da operazioni di buy-back. L’eurozona fornirà una forma di garanzia per i nuovi bond greci nel caso in cui il nuovo accordo verrà considerato come una forma di “default selettivo”.

“Per la prima volta dall’inizio della crisi – ha commentato il presidente della Commissione europea José Manuel Barroso – possiamo dire che la politica e i mercati si stanno incontrando”. I leader hanno anche deciso che il nuovo prestito alla Grecia avrà un tasso di interesse inferiore, intorno al 3,5%, e con una scadenza media di almeno 15 anni.

Grandi novità sono previste anche per il fondo di salvataggio europeo, a cui verrà fornito un “programma preventivo” come linee di credito a breve termine. In questo modo il fondo sarà in grado di ricapitalizzare le banche nei Paesi che non hanno ancora richiesto un prestito e potrà intervenire sul mercato secondario in base a un’analisi della Bce che riconosca l’esistenza di circostanze eccezionali di mercato e rischi alla stabilità finanziaria, in modo da evitare il contagio.

Il presidente francese Nicolas Sarkozy ha specificato che il coinvolgimento del settore privato riguarderà solo la Grecia, e non Irlanda e Portogallo. “Il coinvolgimento del settore privato – ha ribadito anche il presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy – sarà limitato alla Grecia e alla Grecia soltanto”.

“Dovevamo agire in fretta per contenere la minaccia, altrimenti la situazione avrebbe potuto portare a una seria perdita di fiducia nella nostra moneta comune e compromettere la ripresa economica in Europa e in tutto il mondo”, ha proseguito Van Rompuy, spiegando che le decisioni prese sono state principalmente tre: “Abbiamo migliorato la sostenibilità del debito greco, abbiamo adottato misure volte a fermare il rischio di contagio e ci siamo impegnati a migliorare la gestione delle crisi nell’eurozona”. Il presidente del Consiglio europeo ha ribadito che “la situazione era davvero grave” e che “i problemi della zona euro potevano essere risolti soltanto ai più alti livelli”. Per questo, spiega Van Rompuy, oltre ai capi di Stato sono stati “invitati anche il presidente della Banca centrale europea Jean-Claude Trichet e il direttore del Fondo monetario internazionale Christine Lagarde”. “Non potevo permettere – ha concluso – che una situazione difficile si trasformasse in una situazione pericolosa, la quale, da una serie di crisi nazionali del debito, si stava evolvendo in una preoccupazione strutturale, minacciando la stabilità di tutta l’eurozona”.

Ed è proprio per bocca del nuovo direttore del Fondo monetario internazionale, Christine Lagarde, che arrivano altre parole di elogio e di impegno per l’accordo. “Queste misure – ha detto la Lagarde – forniscono un importante sostegno alla crescita e alla stabilità finanziaria in Grecia e in tutta l’eurozona. L’Fmi continuerà a fare la sua parte in linea con le politiche del Fondo”. La Lagarde ha fatto sapere di aver apprezzato in particolare “i termini finanziari più favorevoli forniti dai Paesi dell’euro e il loro impegno a garantire aiuto ai Paesi che sono sottoposti al programma di salvataggio fino a che non avranno riconquistato l’accesso al mercato”. Elogiata anche la disponibilità del settore privato a sostenere la Grecia su base volontaria. “Le decisioni prese oggi – ha concluso la Lagarde – avranno un impatto positivo non solo per la Grecia e l’Europa, ma anche per l’economia globale. Prese insieme queste misure aiuteranno a ristabilire la crescita, migliorare la stabilità della Grecia e fornire le basi per un suo ritorno all’accesso al mercato”.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata