Presentata la stagione 2022/23 che si apre con l'opera di Modest Petrovic Musorgskij

Dominique Meyer lo ha detto in più di un’occasione: no alla ‘caccia alle streghe’ contro gli artisti russi. E il sovrintendente della Scala lo ha ribadito nel corso della presentazione della stagione 2022/23, che si apre proprio con l’opera russa ‘Boris Godunov’ di Modest Petrovic Musorgskij, con protagonista Ildar Abdrazakov. Ma, ha specificato, “non abbiamo programmato ieri, quello che viene presentato oggi è stato programmato tre anni fa. Se fai Boris Godunov non hai 50 interpreti che possano farlo. Noi non abbiamo nulla contro gli artisti russi, ma con il sindaco siamo stati tra i primi a chiedere chiarimenti a Gergiev. Hanno ottenuto riconoscimenti in patria? Sono artisti, è normale che ricevano premi. Io sono contro la caccia alle streghe, contro la cancellazione delle opere russe, non mi nascondo se leggo Puskin”.

Il sindaco di Milano, che è presidente della Fondazione del Teatro alla Scala, ha sottolineato: “Sono molto felice per la prima con Boris Godunov, che è un capolavoro assoluto. Spero che per Sant’Ambrogio avremo la pace, e pensate che bello aprire proprio con un’opera russa”.

Boris Godunov sarà diretto da Riccardo Chailly, che ha spiegato: “La musica russa per me parte da molto lontano, e con il direttore Meyer ci avevamo pensato già tre anni fa. Ho cominciato nel 1981 proprio con un’opera russa e da allora il mio viaggio è continuato nello studio del grande repertorio della musica russa”. L’opera darà il via alla lunga stagione scaligera, con “circa 90 serate di opera e un numero di concerti e balletti in linea con gli anni precedenti”, ha spiegato Meyer. Tra le opere, ‘Salome’, ‘Lucia di Lammermoor’, ‘La boheme’, torna anche il ‘Macbeth’, poi, tra le altre, ‘Il barbiere di Siviglia’ e ‘Le nozze di Figaro’. Tra i balletti, spiccano ‘Lo schiaccianoci’ con la coreografia di Rudolf Nureyev e il ‘Gala Fracci’ che, ha sottolineato il sovrintendente, “è al secondo anno e abbiamo deciso di farlo ogni anno, iniziamo una nuova tradizione”. Molto ricco anche il programma concertistico, con la stagione sinfonica e i grandi pianisti, le orchestre ospiti e i recital di canto. Infine, una vasta offerta per i giovani, che usufruiscono anche di biglietti e abbonamenti ridotti, e per i bambini.

“Quando si parla di Scala – ha sottolineato Sala – si parla di certezza di qualità e dobbiamo fare il meglio per mantenere questa reputazione e questa qualità. Oggi più che mai questo è importante per Milano. Sono felice di vedere il progresso della Scala verso un futuro con tanti segni più”. Il sindaco fa riferimento anche alle novità del teatro: “Ci sono nuove strutture, un grande sforzo sulle nuove tecnologie, per avvicinare più pubblici alla Scala. Vedo che oggi con grande coraggio, magari utilizzando anche i fondi del Pnrr, la Scala va avanti. La Scala è più attenta ai giovani ed è una cosa che mi sta molto a cuore, anche attraverso prezzi bassi per i giovani, spettacoli su misura. Ci sarà anche un’opera dedicata ai più piccoli, ‘Il Piccolo Principe'”.

“Oggi – ha aggiunto Meyer – siamo in una Scala in cui batte il cuore, abbiamo sentito tanto amore. La sala è piena quasi tutte le sere, noi avevamo timore che il pubblico non tornasse. Ed è bello che ogni spettacolo si concluda con 12-15 minuti di applausi. Quest’anno abbiamo anche il record delle sponsorizzazioni”. Un aspetto non secondario, in un momento difficile per tutti. “Siamo preoccupati dagli aumenti dei costi – ha concluso Meyer – sarebbe da stupidi non preoccuparsi. Qui a teatro la bolletta della luce passerà da due a quattro milioni. Stiamo lavorando sull’efficienza energetica, abbiamo dei progetti e il Pnrr ci darà una mano, non abbiamo aspettato che iniziasse la crisi energetica per muoverci. Con il nostro progetto saremo in grado di ridurre del 52% le emissioni di CO2. Non possiamo essere felici dell’andamento dei costi delle materie prime, ma abbiamo iniziato un piano di riduzione dei costi. In questi ultimi due anni abbiamo perso tra i 25 e i 27 milioni per le chiusure del teatro ma siamo riusciti comunque ad arrivare con i bilanci in pareggio”.

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