A Torino il ricordo di Claudio Donat-Cattin, la figlia Barbara: “Mio padre un giornalista libero”

Claudio Donat-Cattin è stato non solo il mio vice direttore a Porta a Porta per 24 anni, ma è stato un grande amico, una persona dalla quale ho imparato tantissimo, con il quale tante volte mi sono scontrato, ma con cui dopo siamo sempre finiti a cena insieme. E’ stato una persona speciale, una persona per bene, un grandissimo professionista”. Queste le parole del regista televisivo Marco Aleotti, che ha preso parte al dibattito “Oggi è già domani: essere giornalisti. La missione di Claudio Donat-Cattin” che si è svolto mercoledì 2 ottobre alle ore 18, al Polo del ‘900, in Piazzetta Antonicelli a Torino, e che è stato organizzato dalla Fondazione Carlo Donat-Cattin con il patrocinio dell’Ordine dei giornalisti del Piemonte. 

Claudio Donat-Cattin, scomparso il 24 dicembre 2022 a Roma all’età di 79 anni, figlio dello statista, più volte ministro e vicesegretario nazionale della Democrazia Cristiana, è stato un giornalista e un “sindacalista dei giornalisti” protagonista di una delle stagioni più libere e più coinvolgenti dell’informazione piemontese e italiana. Quella dell’autogestione e poi del salvataggio della Gazzetta del Popolo, uno dei più antichi quotidiani italiani: quando a metà degli Anni 70 i suoi giornalisti e i suoi poligrafici, riuniti in cooperativa, ne impedirono la chiusura. Claudio Donat-Cattin fu il leader di quella battaglia e poi vicedirettore del quotidiano, accanto al direttore Michele Torre, che assicurò a Torino e al Piemonte un pluralismo dell’informazione, meritandosi l’appellativo di “altra voce di Torino”. In seguito, Claudio Donat-Cattin è stato vicedirettore de Il Giorno, vicedirettore di Rai1 e ideatore della trasmissione Porta a Porta di Bruno Vespa, con cui ha collaborato sino alla sua scomparsa.

Nel dibattito sono intervenuti i giornalisti Ernesto Marenco, Piero Bianucci, Tonino Di Marco, Ettore Boffano e Barbara Donat-Cattin, figlia di Claudio e consigliera d’amministrazione della Fondazione intitolata a suo Nonno; tutti insieme hanno ripercorso la carriera di Claudio Donat-Cattin. “Mio padre era un giornalista libero, super partes, una persona che faceva del suo mestiere la sua vocazione di vita. E’ passato dalla carta stampata alla televisione, dove ha finito la sua carriera con Porta a Porta.”
Al termine della tavola rotonda, è stato proiettato il docufilm “Dalla memoria al futuro”, dedicato ai 30 anni della Fondazione Donat-Cattin, con la regia di Marco Aleotti e la partecipazione di Flavio Insinna. Il docufilm nasce da un’idea di Claudio Donat-Cattin.

Già presentato in anteprima a Torino al Collegio Carlo Alberto (27 giugno) e Finale Ligure (27 settembre) sarà presentato a Roma in Senato il 18 novembre. Seguiranno altre date nelle città di: Brescia, Nuoro ed Alba.