Tutte le ipotesi al vaglio degli inquirenti nella nuova inchiesta che vede indagato Andrea Sempio
Otto diversi possibili orari per la morte di Chiara Poggi, in un intervallo di sette ore tra le sette del mattino del 13 agosto 2007 e le 14 per commettere l’omicidio. Sono quelli di nuovo al vaglio dell’inchiesta della Procura di Pavia, nella quale risulta indagato Andrea Sempio per il delitto di Garlasco.
A che ora è stata uccisa Chiara Poggi
Per le sentenze la 26enne è stata uccisa in una finestra di 24 minuti fra le 9.12 – quando disattiva l’allarme di casa – e le 9.36, quando Alberto Stasi, condannato per l’omicidio e per cui oggi è stata chiesta la revoca della semilibertà, riaccende il pc portatile, guarda immagini pornografiche e alle 10.12 ricomincia a lavorare alla tesi di laurea. Una fascia oraria che scagionerebbe Sempio, che ha sempre sostenuto di essere stato in casa a quell’ora, in attesa di ricevere l’auto dalla madre per andare a Vigevano, con una “versione unanime” resa dai familiari del 37enne senza che dalle intercettazioni attivate siano emersi indizi di una “versione concordata”. Per paradosso è una finestra temporale che ha anche accolto la tesi iniziale della difesa di Alberto Stasi contro quella proposta dal medico legale, dottor Ballardini, consulente della pm di Vigevano Rosa Muscio in sede di autopsia, e su cui ora i carabinieri del Nucleo investigativo di Milano, coordinati dai pm Napoleone-Civardi-De Stefano-Rizza, voglio vederci chiaro. Stanno rianalizzando tutte le ipotesi formulate negli anni pur nella consapevolezza che dove il “dato scientifico risulta poco preciso” nell’individuare con certezza l’orario della morte occorre effettuare valutazioni “concretamente ‘plausibili'” con la logica e le altre prove a disposizione.
Cosa ha detto il medico legale
Per il medico legale la morte di Chiara è avvenuta tra le 10.30 e le 12.00 con una maggiore “centratura” tra le 11 e le 11.30. Lo ha scritto parlando di “soddisfacente precisione” in base alla lettura integrata di tre dati biologici: la migrabilità delle macchie ipostatiche al momento dello spostamento del cadavere (alle 5 del pomeriggio); la rigidità cadaverica non rilevata dal 118, che in letteratura inizia a verificarsi 3 ore dopo la morte e diventa generalizzata fra le 6 le 12 ore; la temperatura rettale da incrociare con il peso corporeo della vittima, che non fu misurato per assenza di bilancia ma stimato empiricamente in 45-50 chilogrammi.
Risultati criticati dai tecnici della difesa di Stasi: il dottor Avato, consulente dell’attuale legale del 41enne, avvocato Antonio De Rensis, anche nel ‘caso Pantani’, e il professor Fabbri, il primo scienziato a ottenere nel 2016 il ‘campione CT28112016’ con il dna di Sempio su una bottiglietta, un cucchiaino e una tazzina prelevati dalla società investigativa SKP all’attuale indagato. Loro chiedono di spostare le lancette del delitto indietro di 2-3 ore, tra le 9 e le 10 del mattino. Attribuiscono maggiore “affidabilità” scientifica ai rilevamenti della temperatura e contestano il peso attribuito a Chiara Poggi.
I possibili orari della morte di Chiara Poggi
A queste ipotesi si sommano quelle dei periti nominati dal gup di Vigevano, Stefano Vitelli, che assolse Stasi in primo grado ordinando una perizia in casa Poggi eseguita il 27 giugno 2009, che ha rilevato la “sostanziale stabilità termica” in diversi orari della giornata delle scale per lo scantinato dove è stato trovato il corpo, non influenzata nemmeno dalla “prolungata” apertura della porta a soffietto che dà sull’appartamento. Ne è emerso un elenco di orari e archi temporali del decesso – tutti al vaglio della nuova indagine – che vanno dalle 7 alle 12.30, secondo un primo metodo statistico (95% di probabilità) che stima il tempo post mortem in base al raffreddamento cadaverico; fra le 8.30 e le 14 con una seconda variante dello stesso metodo; altre due varianti di un metodo basato ‘algor mortis’ offrono le possibilità delle 12.30 o le 10 del mattino.
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