Fadlun ha voluto lanciare un appello alle forze politiche “a evitare le generalizzazioni e a comprendere fino in fondo la portata delle parole che vengono scelte”
L’eco dell’attentato di Washington non ha tardato a farsi sentire anche in Italia, dove dal 7 ottobre 2023 il livello di attenzione su quelli che vengono considerati “obiettivi sensibili” è già massima. In particolare, il ministero dell’Interno ha disposto una ulteriore intensificazione della vigilanza, sebbene il ministro Matteo Piantedosi abbia sottolineato la necessità di non creare allarmismi.
“Eravamo già in condizione di massima attenzione – ha spiegato il titolare del Viminale, a margine di un convegno organizzato dal sindacato di Polizia Coisp -. Abbiamo migliaia di obiettivi, di siti, vigilati con dinamica di graduale rafforzamento, alcuni anche in forma fissa. Abbiamo sensibilizzato le strutture periferiche, le prefetture, le questure che in qualche modo intensificheranno l’azione di vigilanza. Non credo sia il caso di lanciare allarmi, ma l’attenzione era già ai massimi livelli e l’abbiamo sensibilizzata ulteriormente”.
Un dispositivo di sicurezza efficiente, dunque, che conferma una certa “tradizione” nel Comparto: “Abbiamo allertato quelle che sono le capacità di scambio di informazioni tra agenzie di intelligence – ha spiegato Piantedosi – e le forze di polizia”.
Roma del resto è reduce da un importante banco di prova: dai funerali di Papa Francesco, all’intronizzazione del suo successore Leone XIV, con l’arrivo in massa di centinaia di migliaia di persone, la cui sicurezza è stata garantita da un sistema di sicurezza imponente. Tra i luoghi maggiormente sorvegliati per il timore di emulazione di quanto accaduto oltreoceano, c’è sicuramente il Ghetto ebraico di Roma, per il quale la questura della Capitale ha disposto ed intensificato le misure di sicurezza.
Comunità ebraica preoccupata per antisemitismo già prima di Washington
La preoccupazione per un clima di tensione crescente è arrivata dal Presidente della Comunità Ebraica di Roma, Victor Fadlun, il quale ha espresso sgomento per quanto accaduto a Washington, e puntato il dito contro una certa “indifferenza” maturata negli ultimi tempi in Italia nei confronti dell’antisemitismo. “Anche in Italia sta montando da troppi mesi, nell’indifferenza generale, un antisemitismo che si manifesta sui social, nelle piazze dei Pro Pal, ma anche nelle affermazioni di politici e leader di partito – ha osservato Fadlun -. Parole che chiamano in causa non solo Israele e il suo governo, ma le comunità ebraiche e le sue figure di spicco, ancora una volta confondendo le acque e contribuendo a creare e alimentare un clima di odio antiebraico che ci angoscia profondamente”.
Quindi Fadlun ha voluto lanciare un appello alle forze politiche “a evitare le generalizzazioni e a comprendere fino in fondo la portata delle parole che vengono scelte”, evitando in modo definitivo “propaganda ideologica razzista pericolosissima”.
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