Fermato un sospettato, il 31enne Elias Rodriguez di Chicago. All'arresto ha gridato "Palestina libera". Donald Trump: "Profondo dolore"

Due membri dello staff dell’Ambasciata israeliana negli Stati Uniti sono stati uccisi in una sparatoria nei pressi del museo ebraico di Washington. Lo ha riferito la segretaria per la Sicurezza Nazionale statunitense Kristi Noem, in un post su X. Il Capital Jewish Museum si trova a pochi passi dalla sede dell’Fbi nella capitale statunitense. La procuratrice generale Pam Bondi ha dichiarato di essersi recata sul posto. L’ambasciatore israeliano negli Stati Uniti, Yechiel Leiter, ha dichiarato che le due vittime sono una giovane coppia. Il capo della polizia metropolitana di Washington, Pamela Smith, ha riferito che un uomo si è avvicinato a un gruppo di quattro persone e ha aperto il fuoco.

Fermato un sospettato, ha gridato “Palestina libera”

Per l’attacco è stato fermato un sospettato. L’uomo, dopo essere stato arrestato, ha gridato “Palestina libera”, secondo quanto ha riferito la polizia. Il sospettato, identificato come Elias Rodriguez, 31 anni, di Chicago, è stato visto camminare avanti e indietro fuori dal museo prima della sparatoria, ed è entrato nel museo. Dopo la sparatoria è stato fermato dal personale di sicurezza.

 

Il killer oggi sarà in tribunale: rischia la pena di morte

Il dipartimento di Giustizia ha incriminato il 31enne Elias Rodriguez, per l’omicidio dei due dipendenti dell’ambasciata di Israele a Washington. L’uomo comparirà per la prima volta questo pomeriggio (ora locale Usa) in un tribunale federale: rischia la pena di morte. Lo ha detto nel corso di una conferenza stampa Jeanine Pirro, procuratrice federale ad interim per Washington DC.

Ambasciatore Israele all’Onu: “Atto di terrorismo antisemita”

Danny Danon, ambasciatore israeliano alle Nazioni Unite, ha definito la sparatoria un “atto depravato di terrorismo antisemita“. In un post su X, ha dichiarato: “Siamo fiduciosi che le autorità statunitensi adotteranno misure severe contro i responsabili di questo atto criminale. Israele continuerà ad agire con risolutezza per proteggere i suoi cittadini e i suoi rappresentanti, ovunque nel mondo”.

Trump a Netanyahu: “Profondo dolore per omicidi Washington”

Donald Trump ha parlato con Benjamin Netanyahu. Lo ha riferito l’ufficio del primo ministro israeliano. Trump ha espresso “profondo dolore per gli scioccanti omicidi a Washington di due membri dello staff dell’ambasciata israeliana, Yaron Lishinsky e Sarah Milgrom”. Netanyahu ha ringraziato il presidente Trump per gli sforzi che lui e la sua amministrazione stanno compiendo per contrastare le manifestazioni di antisemitismo negli Stati Uniti, secondo la nota dell’ufficio del Primo Ministro. 

Trump: “Uccisioni orribili a Washington, sono antisemitismo”

“Queste orribili uccisioni a Washington, basate ovviamente sull’antisemitismo, devono finire, ORA!”, ha scritto il presidente Usa, Donald Trump, sui social media. “Odio e radicalismo non hanno posto negli Stati Uniti. Condoglianze alle famiglie delle vittime. È così triste che cose del genere possano accadere! Dio vi benedica tutti!”, ha aggiunto Trump.

Rubio: “Violenza vile e antisemita, ferma condanna”

Condanniamo con la massima fermezza l’omicidio di due membri dello staff dell’Ambasciata d’Israele a Washington, DC. Le nostre preghiere sono con i loro cari. Questo è stato un atto sfacciato di violenza vile e antisemita“, ha scritto su X il segretario di Stato americano, Marco Rubio. “Non ci siano dubbi: rintracceremo i responsabili e li consegneremo alla giustizia”, aveva aggiunto Rubio nel post. 

Netanyahu: “Scioccato, a Washington terribile sparatoria antisemita”

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu è “scioccato” dalla “terribile sparatoria antisemita” di Washington, riferisce il suo ufficio. 

Netanyahu: “Spari a Washington prezzo di selvaggia istigazione contro Israele”

“Stiamo assistendo al terribile prezzo dell’antisemitismo e della selvaggia istigazione contro Israele“, ha detto ancora Netanyahu. “Le calunnie contro Israele stanno costando sangue e devono essere combattute fino alla fine”, ha dichiarato.

Netanyahu ordina rafforzamento sicurezza in ambasciate Israele nel mondo

Il primo ministro di Tel Aviv ha poi riferito di avere dato istruzioni alle missioni diplomatiche israeliane in tutto il mondo di rafforzare la sicurezza dopo quanto avvenuto a Washington. “Ho ordinato un rafforzamento delle misure di sicurezza nelle missioni diplomatiche israeliane in tutto il mondo e intorno ai rappresentanti dello Stato”, ha dichiarato Netanyahu.

Israele: “Macron-Starmer-Carney hanno incoraggiato terrore”

“Dobbiamo chiamare a rispondere i leader irresponsabili dell’Occidente che sostengono questo odio, con l’appeasement, i doppi standard o il silenzio. Il presidente francese Emmanuel Macron, il primo ministro britannico Keir Starmer e il primo ministro canadese Mark Carney hanno tutti, in modi diversi, incoraggiato le forze del terrore con la loro incapacità di tracciare linee rosse morali. Questa codardia ha un prezzo, e quel prezzo è pagato con sangue ebraico”, ha poi affermato il ministro israeliano della Diaspora, Amichai Chikli, in un post su X. “Continueremo a combattere l’antisemitismo ovunque, con chiarezza, coraggio e tolleranza zero”, ha aggiunto.

Berlino: “Shock per omicidio, niente giustifica violenza antisemita”

Niente può giustificare la violenza antisemita. Sono scioccato dallo scellerato omicidio di due dipendenti dell’ambasciata israeliana a Washington”, ha commentato con un messaggio su X il ministro degli Esteri tedesco, Johann Wadephul. “Caro Gideon Sa’ar”, ha scritto ancora Wadephul rivolgendosi all’omologo israeliano, “i miei pensieri sono con i colleghi del ministero degli Esteri israeliano e con le famiglie delle persone uccise”.

Tajani: “Antisemitismo va fermato, orrori del passato non possono tornare”

“Sono vicino allo Stato d’Israele per il tragico assassinio di due giovani dipendenti dell’ambasciata israeliana a Washington. Scene di terrore e violenza da condannare con forza. L’antisemitismo figlio dell’odio contro gli ebrei va fermato, gli orrori del passato non possono più tornare“, ha affermato il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani

Francia rafforza la sicurezza sui siti ebraici

A seguito della sparatoria, la Francia rafforzerà la sicurezza nei siti ebraici. Lo fa sapere Bfmtv. Il ministro dell’Interno francese, Bruno Retailleau, ha chiesto ai prefetti di “rafforzare la sicurezza intorno ai luoghi simbolici e di contattare i rappresentanti della comunità ebraica”, riferisce di avere appreso l’emittente.

Piantedosi: “Attenzione già massima ma intensificata vigilanza”

Anche il ministro dell’Interno italiano, Matteo Piantedosi, ha dichiarato di aver disposto un provvedimento simile. “Eravamo già in condizione di massima attenzione. Abbiamo migliaia di obiettivi, di siti, vigilati con dinamica di graduale rafforzamento, alcune anche in forma fissa. Abbiamo sensibilizzato le strutture periferiche, le prefetture, le questure che in qualche modo intensificheranno l’azione di vigilanza. Non credo sia il caso di lanciare allarmi, ma l’attenzione era già ai massimi livelli e l’abbiamo sensibilizzata ulteriormente“, ha detto il titolare del Viminale a margine di un convegno organizzato dal sindacato di polizia Coisp a Roma.

Rafforzata sicurezza al ghetto a Roma: “Rischio emulazione”

Nella Capitale, secondo quanto apprende LaPresse, la questura ha disposto e intensificato le misure di sicurezza al ghetto ebraico, per il rischio di eventuali fenomeni di emulazione.

Fadlun: “Anche in Italia sta montando l’antisemitismo”

Sgomento e preoccupazione. È questo che proviamo dopo la terribile notizia dell’assassinio a sangue freddo e a distanza ravvicinata di due funzionari dell’Ambasciata di Israele a Washington. Anche in Italia sta montando da troppi mesi, nell’indifferenza generale, un antisemitismo che si manifesta sui social, nelle piazze dei Pro Pal, ma anche nelle affermazioni di politici e leader di partito. Parole che chiamano in causa non solo Israele e il suo governo, ma le comunità ebraiche e le sue figure di spicco, ancora una volta confondendo le acque e contribuendo a creare e alimentare un clima di odio antiebraico che ci angoscia profondamente”, ha dichiarato il presidente della Comunità Ebraica di Roma, Victor Fadlun.

“Nel discorso pubblico è stata superata la linea rossa dell’antisemitismo, che già in passato ha anticipato azioni violente – ha aggiunto -. Tutti noi le ricordiamo. Come presidente della Comunità Ebraica di Roma, lancio un appello a tutte le forze politiche a evitare le generalizzazioni e a comprendere fino in fondo la portata delle parole che vengono scelte. Mi riferisco a ‘genocidio’ e a ‘complicità'”.

“Nei presìdi di ieri abbiamo visto cartelli e slogan che chiamano in causa gli ebrei italiani. Si tratta di propaganda ideologica razzista pericolosissima. Ci sono stati anni di piombo anche per la Comunità Ebraica di Roma. Ci auguriamo che non tornino e che l’intera classe politica abbia un sussulto di coscienza e si renda conto di una deriva antisemita che comincia sempre dalle parole e non si sa dove finisca. Da cittadino italiano, e da Presidente della Comunità Ebraica di Roma, dico: basta antisemitismo, prima che sia troppo tardi“.

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