Cortei e manifestazioni in programma in molte città, vigilia di polemiche per la decisione di alcuni comuni
IN AGGIORNAMENTO – L’Italia celebra la Liberazione del Nazifascismo. Un 25 aprile particolare, sia per gli 80 anni della Festa, sia perché cade alla vigilia dei funerali di Papa Francesco.
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni all’altare della Patria per la cerimonia in occasione dell’80esimo anniversario della Liberazione. Presenti, tra gli altri, i presidenti di Camera e Senato Lorenzo Fontana e Ignazio La Russa, il presidente della Corte costituzionale Giovanni Amoroso, il ministro della Difesa Guido Crosetto, il sindaco di Roma Roberto Gualtieri.
Arrivato anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. La celebrazione è iniziata alle 9.30. Dopo la cerimonia degli onori e l’esecuzione dell’inno d’Italia il Capo dello Stato depone una corona di alloro.
Tensioni a Roma e Milano, dopo quelle a Torino
Tensioni ai cortei di Roma e Milano, dopo gli scontri di ieri sera a Torino. La Brigata Ebraica a Milano è stata accolta al grido di “assassini”.
È di un fermato e 7 agenti di polizia lievemente feriti il bilancio delle tensioni che si sono registrate durante il corteo per le celebrazioni del 25 aprile a Bergamo a cui, secondo i dati della Questura, hanno preso parte oltre 5mila persone. Dalle 9 alcuni militanti della Rete di Bergamo per la Palestina sono arrivati a piazzale Marconi per prendere la testa del corteo, trovando un accordo con gli organizzatori per iniziare la manifestazione alle 10 con le forze dell’ordine a presidiare la sicurezza. A poche centinaia di metri gli agenti sono dovuti intervenire per evitare che una cinquantina di militanti della Rete aggredissero i rappresentanti della ‘Brigata Ebraica’: un altro intervento di respingimento c’è stato all’altezza dei Propilei, quando lo stesso gruppo ha cercato di bloccare il corteo. In quel frangente un soggetto, con il volto coperto, con un’asta in mano ha colpito un agente, venendo poi isolato dal personale in abiti civili e portato in questura.
Mentre l’uomo veniva portato in auto, una 40ina di persone hanno circondato la vettura per tentare di liberarlo, situazione poi risolta con gli interventi degli agenti che in diverse occasioni sono intervenuti per contenere i manifestanti pro Pal. Mentre il corteo si stava svolgendo regolarmente in piazza Vittorio Veneto, un centinaio di esponenti pro Pal hanno improvvisato una manifestazione presso la questura in solidarietà del fermato, rimanendo fino alle 13.
Mattarella: “Nel 1945 l’Italia si univa di nuovo”
“Celebriamo oggi qui, a Genova, l’ottantesimo anniversario della liberazione dalla dittatura fascista e dalla occupazione nazista”. Così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella intervenendo, a Genova, alla cerimonia in occasione degli 80 anni della Liberazione. “Una regione, la Liguria che, ricca di virtù patriottiche, tanto ha contribuito alla conquista della libertà del nostro popolo. Rendiamo onore alle popolazioni che seppero essere protagoniste nel sostenere e affiancare i partigiani delle montagne e delle città”.
“Dalla città di Genova, Medaglia d’oro al valor militare per la lotta di Liberazione che – recita la motivazione – ‘piegata la tracotanza nemica otteneva la resa del forte presidio tedesco, salvando così il porto, le industrie e l’onore’, alla città di Savona, Medaglia d’oro, insignita per ‘l’ostinazione a non subire la vergogna della tirannide’, alle Province di Imperia e di La Spezia, anch’esse Medaglie d’oro. Così come alle Città di La Spezia e di Albenga, alla Provincia di Genova, insignite di Medaglia d’oro al valor civile per la Resistenza. Alle Croci di guerra assegnate, con la stessa motivazione, ai Comuni di Rossiglione, San Colombano Certenoli in val Cichero, Zignago, Albenga. Dalla Liguria è venuta allora una forte lezione sulla moralità della Resistenza, sulle ragioni di fondo che si opponevano al dominio dell’uomo sull’uomo, si opponevano a un conflitto nato non per difendere la propria comunità ma come aggressione alla libertà di altri popoli”, ha aggiunto il Capo dello Stato.
“Nel 1945 l’Italia si univa nuovamente – Sud e Nord – dopo che quest’ultimo era stato separato e trattenuto in ostaggio dai nazisti e dalla Repubblica di Salò”.
Mattarella a Genova
Mattarella è arrivato a Genova per la cerimonia al Cimitero Monumentale di Staglieno con la deposizione di alcune corone all’interno del campo dedicato ai partigiani. Poi l’intervento al Teatro Nazionale del capoluogo ligure per assistere alla prima dello spettacolo di “D’Oro. Il sesto senso partigiano”, progetto ideato dal direttore, Davide Livermore, insieme alla regista Giorgina Pi e basato sul lavoro di ricerca di Gad Lerner e Laura Gnocchi confluito in “Noi, partigiani”, libro-memoriale sulla Resistenza italiana.
Il Comune di Genova e il Comitato permanente della Resistenza hanno a loro volta aggiornato la programmazione della giornata e delle celebrazioni in città, con lo spostamento del corteo tradizionale dalle 15, con raduno in piazza della Vittoria e arrivo in piazza Matteotti dove, dopo i saluti istituzionali, si terrà l’orazione commemorativa da Paolo Corsini, presidente dell’Istituto nazionale Ferruccio Parri.
Meloni: “25 aprile sia momento di concordia nazionale contro totalitarismi”
“Oggi rinnoviamo il nostro impegno affinché questa ricorrenza possa diventare sempre di più un momento di concordia nazionale, nel nome della libertà e della democrazia, contro ogni forma di totalitarismo, autoritarismo e violenza politica”. Lo dichiara la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in occasione dell’80esimo anniversario della Liberazione. “Oggi l’Italia celebra l’ottantesimo Anniversario della Liberazione. In questa giornata, la Nazione onora la sua ritrovata libertà e riafferma la centralità di quei valori democratici che il regime fascista aveva negato e che da settantasette anni sono incisi nella Costituzione repubblicana”.
“La democrazia trova forza e vigore se si fonda sul rispetto dell’altro, sul confronto e sulla libertà e non sulla sopraffazione, l’odio e la delegittimazione dell’avversario politico”, aggiunge la premier.
Cardinale Zuppi: “Buona Liberazione”
“Buona Liberazione. Buona Liberazione!”. Così il cardinale Matteo Maria Zuppi rivolgendosi ai giornalisti prima di entrare per la quarta congregazione dei cardinali in Vaticano.
25 aprile, vigilia di polemiche in Parlamento e non solo
E anche quest’anno la vigilia del 25 aprile è costellata di polemiche. Alla Camera e al Senato l’80esimo anniversario della Liberazione dal nazifascismo è stato ricordato in Aula, ma a Palazzo Madama non sono mancati momenti di tensione. Il presidente Ignazio La Russa ha iniziato il suo intervento stando seduto, mentre i senatori di opposizione si sono alzati in piedi.
E, alla richiesta di Raffaella Paita (Iv) di fare altrettanto, La Russa ha risposto: “Sì, poi dovrete stare in piedi mentre parlano anche tutti gli altri. Non è una celebrazione di una persona scomparsa, ma una celebrazione che guarda a ieri, a oggi, al futuro. Mi pare che questa polemica è veramente fuori luogo”.
A Montecitorio il presidente Lorenzo Fontana ha ricordato che “celebrare il 25 aprile rappresenta un doveroso tributo alla memoria di chi ha combattuto per assicurare un futuro di pace e di giustizia alle generazioni a venire”. A suo dire, “molteplici furono le anime della Resistenza, ma tutti erano accomunati dallo stesso obiettivo: sconfiggere la barbarie nazifascista anche a costo della propria stessa vita”.
Fontana ha poi chiarito che la Costituzione “non si esaurisce in un insieme di norme giuridiche ma rappresenta un patrimonio comune che ci identifica come popolo. Essa appartiene a ogni cittadino, che deve onorarla e difenderla”.
Il presidente nazionale di Anpi, Gianfranco Pagliarulo, ha chiamato in causa l’inquilina di Palazzo Chigi: “Sarebbe doveroso per Meloni partecipare” ai cortei, “sia lei che i ministri. Prendo atto che la tradizionale presenza del premier e dei ministri alle varie manifestazioni da un paio d’anni sia un’araba fenice, cosa che non mi meraviglia perché la presidente del Consiglio – lo sappiamo tutti – ha enormi difficoltà nel pronunciare la parola antifascismo”.
25 aprile e l’appello alla sobrietà di Musumeci
Intanto, dopo la polemica innescata dalle parole del ministro Nello Musumeci sulle celebrazioni del 25 aprile con un invito alla “sobrietà”, il leader di Azione, Carlo Calenda, che domani andrà al cimitero anglo-americano di Roma, attacca: “Vorrei dire a Musumeci che non prendo lezioni di sobrietà da un post-fascista. Che non mi venisse a insegnare come io devo festeggiare il 25 aprile. Imparasse lui a dirsi antifascista senza problemi”.
E Nicola Fratoianni di Avs non le manda a dire: “A Orbetello il sindaco nega il suolo pubblico all’Anpi, a Genazzano e a Domodossola vietano il corteo, a Trieste la giunta comunale rifiuta il patrocinio alle celebrazioni, in Lombardia alcuni Comuni (Ono San Pietro, Cividate Camuno e Leno) hanno annullato il programma delle celebrazioni, a Romano di Lombardia hanno vietato Bella Ciao, a Cinisello Balsamo escludono l’Anpi dagli interventi. E questa sarebbe la sobrietà raccomandata dal governo Meloni? O forse si chiama revisionismo, volgare ed ottuso revisionismo”.
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