L'avvocato di Eitan: "Intollerabile, la sicurezza deve essere garantita"
“Quanta amarezza”. Commenta così a LaPresse Marcella Severino, sindaca di Stresa, le immagini che arrivano dalla funivia del monte Faito, nel cui crollo sono morte quattro persone. A Stresa, il 23 maggio 2021, una cabina della funivia del Mottarone è caduta per la rottura della fune traente e nel disastro sono morte 14 persone. “Subito tutti abbiamo rivissuto quei momenti tragici. Quello che mi spiace è che la nostra tragedia non ha fatto scuola. Ogni caso ovviamente è da verificare, magari non sarà identico, però io dico: lavoriamo, lavoriamo, lavoriamo sulla sicurezza“.
“La funivia del Faito è molto simile alla nostra anche a livello visivo e strutturale”, dice la sindaca. “E’ una agonia continua per i familiari. Ogni anno tornano a rivivere quella tragedia. Non posso che esprimere tanta vicinanza alle famiglie, alla città e magari vorrei anche contattare il sindaco per esprimere la mia solidarietà, perché so cosa significhi” dice ancora Marcella Severino.
Dagli ambienti degli investigatori del Mottarone, trapela che “la somiglianza è impressionante“, anche se “naturalmente le indagini faranno il loro corso”. Nel caso del Mottarone però la giustizia ancora non c’è: il processo è infatti da rifare da capo, dopo due anni di indagini. “Ma si rende conto?” dice la sindaca.
L’avvocato di Eitan: “Faito terribile notizia, non devono verificarsi simili tragedie”
“Mi ha colpito molto la terribile notizia di ieri” spiega a LaPresse Fabrizio Ventimiglia, avvocato di Eitan, l’unico bimbo sopravvissuto alla tragedia del Mottarone. “Purtroppo, anche se inaccettabile, la storia si ripete e a distanza di così pochi anni si è verificata ancora una simile tragedia”.
Il legale specifica che “ovviamente è indispensabile che la dinamica dei fatti venga ricostruita con la massima precisione e che siano accertate, senza alcuna esitazione, le eventuali responsabilità. A prescindere da quelli che saranno gli esiti degli accertamenti credo che sia intollerabile che, ancora oggi, possano verificarsi simili tragedie. La sicurezza di chi viaggia su questi impianti deve essere garantita in modo assoluto, senza zone d’ombra né margini di tolleranza“.
Soccorritore Mottarone: “Al Faito si è rotto cavo portante, ma ci sono troppe tragedie”
Alla funivia del monte Faito “c’è stata una rottura del cavo portante e in questo caso non c’è possibilità che qualcosa intervenga a evitare l’incidente. C’è una differenza, perché al Mottarone qualcuno invece era intervenuto sui freni”. Così a LaPresse Matteo Gasparini, soccorritore del Soccorso Alpino di Verbania, che era stato tra i primi a intervenire sulla tragedia della funivia del Mottarone del 21 maggio 2021. “Certo, comunque una cosa simile ti fa ritornare in mente quella tragedia del Mottarone. Ma come soccorritori purtroppo siamo chiamati a confrontarci con incidenti gravissimi, non ultimo in zona quello della valanga in Punta Val Grande dove è rimasto coinvolto un mio caro amico. Per i soccorritori ogni nuovo tragico incidente fa quasi dimenticare, per un poco, un vecchio incidente. Ma sicuramente queste immagini ci fanno rivivere la tragedia” conclude.
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