Le parole di Vincenzo Ferrante dello Studio legale Daverio e Florio
In questi ultimi giorni, con riferimento allo sciopero generale di oggi, si sta parlando molto di precettazione. Tuttavia, in pochi sanno di che cosa si tratta e cosa comporta il suo mancato rispetto. Per fare chiarezza su questo tema ha risposto Vincenzo Ferrante dello Studio legale Daverio e Florio specializzato in diritto del lavoro e della previdenza. Cosa si intende per precettazione e quando viene attuata Si tratta di un ordine rivolto ai lavoratori, perché riprendano il servizio in relazione al quale è stato proclamato lo sciopero, garantendo in questo modo che l’astensione si svolga fornendo comunque ai cittadini prestazioni minime. Il potere di precettazione è attribuito al Presidente del Consiglio dei ministri o a un Ministro da lui delegato (spesso quello dei Trasporti) ovvero al Prefetto, in caso di conflitti locali e deve essere esercitato solo all’esito di un confronto con i sindacati che hanno proclamato lo sciopero.
L’ordine di precettazione si può anche solo limitare a posporre il momento dello sciopero ad altra data, anche unificando astensioni collettive già proclamate, ovvero anche prevedere la riduzione della sua durata complessiva. Cosa succede se non viene rispettata? Un tempo si prevedeva per i lavoratori una sanzione penale, in quanto ordine dato dall’autorità di governo; la legge del 1990 prevede ora solo una sanzione economica per i lavoratori che, individuati come destinatari, non si presentino al lavoro, stabilendo anche (ad ulteriore tutela del diritto individuale di sciopero) che quanti non ottemperino alla precettazione non possano mai essere licenziati a ragione del solo mancato rispetto dell’ordine ricevuto.
In qualche caso, come a Milano alcuni anni fa, in occasione di uno sciopero dei trasporti, il Sindaco chiese alla procura di perseguire gli autisti per interruzione di pubblico servizio, ma il procedimento fu archiviato per la difficoltà di individuare esattamente quanti erano stati raggiunti dall’ordine di precettazione, che in genere viene reso noto mediante i media o (utilizzando un sistema che risale ad un passato lontano) attraverso l’affissione dell’ordinanza nei luoghi di lavoro, e solo in occasioni eccezionali viene direttamente comunicato ai singoli destinatari. Quali conseguenze ha sui lavoratori e, eventualmente, i sindacati? Sono previste sanzioni economiche non solo per i lavoratori, ma anche per i sindacati e per le associazioni e gli organismi di rappresentanza degli autonomi o dei professionisti e piccoli imprenditori (tassisti, farmacisti, autotrasportatori etc.) che non ottemperino all’ordinanza di precettazione. Poiché la sanzione è molto elevata (si può arrivare teoricamente anche sino a 50.000 euro) è abbastanza raro che l’ordine non sia rispettato. Poiché la legge tutela utenti e cittadini, anche le imprese che non favoriscano la ripresa del servizio possono essere assoggettate a sanzioni.
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