Emergono nuovi inquietanti interrogativi sul sistema calcio

Curve e affari criminali. Sia di basso rango, come le estorsioni per avere le birre a sconto a San Siro (2 euro l’una), che di più alto spessore, come il business dei parcheggi per i concerti a San Siro. Ma anche rapporti – veri o verosimili – con i vertici delle dirigenze di Milan e Inter e la scena rap milanese. Fino all’apice della Figc. Con il presidente Gabriele Gravina che viene tirato in ballo in un’intercettazione fra ultras dal passato criminale pesante in cui si parla di condizionare la gara per l’affidamento della gestione posteggi del Meazza. “Andiamo giù a Roma insieme da Gravina, ma non glielo dico al telefono, dico vengo giù a parlare con te” afferma un 74enne, brianzolo con precedenti anche per mafia, il 30 giugno 2023.

I parcheggi di San Siro

Più passano le ore, più l’inchiesta della Procura di Milano sul tifo organizzato solleva nuovi inquietanti interrogativi sul sistema calcio. Perché uno dei capi della Curva Nord interista, Giuseppe Caminiti, da lunedì in carcere, domanda al suo collaboratore “tu hai confidenza con Marotta?” per sbloccare la situazione parcheggi. Questo gli risponde, con riferimento al presidente ed ex ad dei nerazzurri: “F**a se ho confidenza, un po’ meno con il figlio perché l’ho mandato a f******o”. L’elenco delle perquisizioni effettuate lunedì all’alba dagli uomini della mobile e del Nucleo di polizia economico finanziaria di Milano raccontano di un ‘doppio livello’ dell’inchiesta dei pm Paolo Storari, Sara Ombra e l’aggiunto Alessandro Dolci. Ci sono i tifosi e capi Curva a cui vengono sequestrate mazze, materiale da violenza di piazza e denaro contante. Ma ci sono anche i nomi dei fratelli Mauro e Aldo Russo, rispettivamente il socio in affari di Paolo Maldini e dell’ex bomber Christian Vieri nella società Go Old 50 srl e il cognato dello storico capitano e bandiera rossonera, estromesso dalla società e dalla nuova proprietà di via Aldo Rossi nel 2023. Il primo è indagato per corruzione fra privati nel filone investigativo sui parcheggi di San Siro che ha coinvolto l’imprenditore Gherardo Zaccagni (ai domiciliari) e il consigliere regionale della Lombardia eletto nel 2023 con Letizia Moratti, Manfredi Palmeri. Aldo Russo sarebbe indicato in due informative della squadra mobile come l’uomo che avrebbe messo a disposizione di Zaccagni i propri contatti con esponenti dell’AC Milan per l’assegnazione dei posteggi alle società dell’imprenditore.

Gip: “Rapporti artisti-ultras sono relazioni di carattere lavorativo”

Per arrivare infine al mondo dello show-business. Dopo le notizie che hanno riguardato Fedez, i suoi rapporti con il capo ultras della Sud, Luca Lucci, il bodyguard arrestato e i tentativi di spingere la bevanda ‘Boem’, creata con il rapper Lazza, dentro San Siro, ecco che fra le abitazioni perquisite spunta quella di Emiliano Rudolf Giambelli, in arte Emis Killa. Il 35enne di Vimercate, grande tifoso del Diavolo, non è indagato ma è stato identificato nel corso di un’aggressione a uno steward dello stadio lo scorso 11 aprile in occasione di Milan-Roma. Rap, tifo e violenza. Per il gip Domenico Santoro, che ha disposto 19 arresti fra carcere e domiciliari, i rapporti fra artisti e ultras non sono coincidenze sugli spalti ma “relazioni di carattere lavorativo” che hanno consentito di “tessere” intrecci con nomi come “Fedez, Emis Killa, Lazza, Tony Effe, Cancun, Gue Pequeno”. Un modo per “aumentare, in maniera esponenziale, e con pochissimi controlli, i propri guadagni” passando a gestire “i concerti” sia in Italia che all’estero. Domani il magistrato inizierà gli interrogatori di garanzia in carcere a San Vittore. Alle 10 si comincia con il capo della Nord dopo l’omicidio di Vittorio Boiocchi nel 2022, Andrea Beretta, ritenuto anche il killer dell’ndranghetista Antonio Belloco lo scorso 4 settembre, e accusato di associazione a delinquere e agevolazione mafiosa. Dalla cella Beretta, che ha parlato con il proprio legale Mirko Perlino, fa sapere di aver sempre avuto un “rapporto trasparente” con la società Inter anche sulla vicenda dei biglietti per la finale di Champions League di Istanbul contro il Manchester City. “Erano a conoscenza delle problematiche, si interfacciavano”. Come si interfacciavano i club rimane una delle domande da chiarire. Di certo Boiocchi, prima di morire ucciso a pistolettate sotto casa a Figino, si rivolgeva così al capo della security dell’Inter, Claudio Sala: “Ascolta… ma che c***o sta succedendo che noi non sappiamo come e quando arrivano i giocatori e non andiamo a prendere i calciatori. Adesso cambiamo tattica, le cose ce le prendiamo per forza e poi vediamo cosa succede”.

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