Il finanziere accusato dell'omicidio della madre e della sorella della ex: "Il primo colpo a Renèe, poi le ho sparato ancora perché non volevo farla soffrire"
Le parole di Christian Sodano, reo confesso del duplice femminicidio di Cisterna di Latina, davanti al sostituto procuratore Valerio De Luca. “Il primo colpo l’ho sparato a Renèe, ma quando ho visto che non era ancora morta, ho sparato ancora perché non volevo farla soffrire. Non volevo uccidere Desirèe, volevo suicidarmi, non so cosa mi sia preso”, ha raccontato. “Ho capito la gravità di quello che avevo commesso quando sono arrivato a casa del mio parente a Latina a cui avevo telefonato poco prima dicendogli ‘ho fatto un casino'”. Il sottufficiale della Gdf, accusato dell’omicidio della madre e della sorella della ex, è difeso dall’avvocato Lucio Teson.
“Abbiamo litigato e poi ho sparato”
In precedenza, di fronte agli investigatori della omicidi di Latina, Sodano aveva confessato: “Abbiamo litigato e ho sparato“. Il 26enne era stato fermato poco prima a casa di un parente nel capoluogo pontino. Quattro colpi di pistola, cinque al massimo, sparati in rapida successione da una mano esperta, hanno freddato la 46enne Nicoletta Zomparelli e la figlia di 19 anni Reneè Amato, rispettivamente madre e sorella di Desirée, la fidanzata del duplice omicida che poco prima aveva deciso di lasciarlo. La ragazza è riuscita a salvarsi perché si è nascosta prima in bagno e poi è uscita da una finestra, nascondendosi prima dietro la legnaia e poi in casa di un vicino.
Sodano minacciava suicidio se Desirèe tentava di lasciarlo
Christian Sodano utilizzava la minaccia del suicidio tutte le volte che la giovane tentava di interrompere la relazione. La sera del duplice omicidio tra i due ci sarebbe stata una lite definita dagli inquirenti “non particolarmente violenta”, poi degenerata. Quella sera Sodano avrebbe dormito a casa di Desirée, in quanto convinto che la relazione continuasse, nonostante la ragazza avesse più volte manifestato il desiderio di interromperla.
Domani fiaccolata per le due donne uccise
Per domani alle 18 è stata organizzata una fiaccolata per Nicoletta Zomparelli e Reneè Amato. Si snoderà dal centro di Cisterna di Latina fino al quartiere San Valentino. Sodano – che ha ucciso le due vittime, rispettivamente la madre e la sorella minore dell’ex fidanzata Desireè, con la pistola di ordinanza, sarà sentito tra oggi e domani dal Giudice per le indagini preliminari.
Il sindaco: “Ci costituiremo parte civile”
“Le donne di Cisterna e la nostra comunità sono vittime, non carnefici – dichiara il sindaco Valentino Mantini -. Cisterna è una città solidale, inclusiva e integrativa, da sempre. Lo dimostrerà anche domani con una fiaccolata e il lutto cittadino il giorno dei funerali in modo da manifestare l’abbraccio collettivo alle famiglie Amato e Zomparelli e la vicinanza in questo viaggio durissimo che dovranno affrontare”. Per il primo cittadino, “purtroppo il femminicidio, come la violenza e il mancato rispetto dell’altro, sono problemi che attanagliano non solo la nostra città ma la civiltà in generale. Dobbiamo affidarci alle agenzie educative come la famiglia e la scuola. L’amministrazione comunale, dal canto suo, ha varie iniziative in corso: è stato istituito un sistema territoriale antiviolenza in rete a sostegno delle donne vittime di violenza; ha attivato il Patto Educativo di Comunità; ottenuto un finanziamento per l’attivazione di una casa rifugio per le donne vittime di violenza. Ma soprattutto c’è bisogno di educare al rispetto, alla cura dei sentimenti, ad accettare il rifiuto e saperlo gestire. È un percorso educativo che sarà lungo ma che dobbiamo assolutamente percorrere”.
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