La 39enne è detenuta in carcere a Budapest da febbraio scorso. E' stata ripresa in un video mentre viene portata in aula di tribunale in catene e con i ceppi ai piedi
Si infiamma la polemica politica sul caso di Ilaria Salis, la 39enne detenuta a Budapest dal febbraio scorso, ripresa in un video mentre viene portata in aula di tribunale al ‘guinzaglio’, in catene e con i ceppi ai piedi. L’accusa che pende sulla donna milanese è di aver aggredito due nazifascisti durante un evento nella Capitale ungherese.
Dopo la telefonata di ieri fra la premier Giorgia Meloni e il presidente Viktor Orban, il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, spiega: “Il governo italiano ha fatto tutto ciò che serviva per garantire il rispetto delle norme Ue sul trattamento dei detenuti. Oggi sono andati anche i genitori a visitare questa donna detenuta in Ungheria accusata di una serie di reati che riguardano violenza, scontri. Noi ci stiamo preoccupando che vengano rispettati i suoi diritti da detenuta”. E il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Ostellari, assicura che “il governo tutto è interessato ed impegnato per la corretta e rapida soluzione della vicenda”.
L’attacco di Salvini sul caso Ilaria Salis
Ma ad alzare il tiro e ad attirare le polemiche sono le parole del vicepremier Matteo Salvini, che ritiene “fondamentale chiedere condizioni di detenzioni civili, umane, rispettose, e un giusto processo”, ma aggiunge che “qualora fosse ritenuta colpevole, atti di violenza imputabili a un’insegnante elementare che gestisce il presente e il futuro di bimbi di 6-7-8 anni sarebbero assolutamente gravi”. E “se fosse dimostrata colpevole, ovviamente sarebbe incompatibile con l’insegnamento in una scuola elementare”.
La sentenza di Monza
Poi tiene banco un’altra uscita del Carroccio, che rispolvera una vecchia accusa a carico di Ilaria Salis, a processo per aver partecipato nel 2017, a Monza, all’assalto a un gazebo del Carroccio da parte di “decine di violenti dei centri sociali”. É lo stesso Salvini a definire “sorprendente che lei sia stata presente in occasione di manifestazioni violente, a Budapest come a Monza nel 2017, quando venne distrutto un gazebo della Lega. Mi permetto di dire che non sarei felice se Salis fosse l’insegnante di mia figlia”. Si apre allora un botta e risposta e distanza con il legale della 39enne, Eugenio Losco, che precisa: “Ilaria è stata assolta per non aver commesso il fatto, la Lega di Monza si poteva costituire parte civile nel processo e non lo ha fatto”. E da via Bellerio replicano: “Ilaria Salis è ‘soggetto ampiamente noto alle forze di polizia’. Lo si legge nella sentenza che la riguarda, dopo l’assalto al gazebo della Lega nel 2017 a Monza. Le scioccanti immagini che arrivano dal tribunale di Budapest non possono alterare la realtà. La Lega ripudia violenza e intolleranza politica”.
Schlein: “Nostalgia di Medioevo”
Dalle opposizioni parte, allora, un fuoco di fila contro il leader del Carroccio. La segretaria del Pd, Elly Schlein, sbotta: “La Lega, anziché battersi per non vedere calpestata la dignità di una cittadina italiana, si mette a rovistare nel suo passato. Ancora prima che sia pronunciata sentenza, ha già deciso la colpevolezza, e mette altre catene ai polsi e alle caviglie di Ilaria Salis richiamando accuse su cui è già stata assolta”. E ancora: “In questa nostalgia di Medioevo dove sparisce la presunzione di innocenza, Salvini si spinge ad affermazioni di un paternalismo insopportabile ma, se sostiene che chi è accusato di lesioni non possa fare la maestra, allora viene da chiedergli come possa chi è accusato di sequestro di persona fare il ministro”. Dal M5S il capogruppo alla Camera, Francesco Silvestri, usa l”arma’ dell’ironia: “A questo punto è evidente che ‘l’eroe’ di questa storia è chi ha fatto il video, altrimenti il ministro Tajani non ne avrebbe saputo mai nulla. Dov’era? Ricordo che nel 2019 Meloni definiva Orban ‘il faro che l’Europa dovrebbe seguire’. Ecco, oggi quel faro porta in un tribunale, incatenata come un cane, una cittadina italiana”. E di “scene da dittatura sudamericana degli anni ’70 inaccettabili” parla il leader di Azione, Carlo Calenda. Secondo la coordinatrice nazionale di Iv, Raffaella Paita, invece, “Salvini ha perso l’ennesima occasione per tacere. Invece di occuparsi dei problemi reali del Paese, infatti, preferisce continuare ad attaccare Ilaria Salis. Caro ministro, noi difendiamo lo Stato di diritto in ogni caso, non come i suoi amici sovranisti”. Infine, il segretario di Sinistra Italiana e deputato di Avs, Nicola Fratoianni, sottolinea: “Pensavamo che con Sgarbi e Santanchè questo governo avesse raggiunto il livello più basso nel degrado istituzionale. Ci dobbiamo ricredere.C’è qualcuno che va ancora più in basso: le parole miserabili di Salvini verso Ilaria Salis non sono certo degne di un ministro del nostro Paese”.
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