I manifestanti chiedono un cambiamento delle politiche comunitarie e una maggiore difesa del Made in Italy

Continuano le proteste degli agricoltori in tutta Italia anche nella giornata di martedì 30 gennaio: scendendo in strada con i loro trattori, chiedono un cambiamento nelle politiche comunitarie sul tema. Ieri i cortei dei trattori hanno creato disagi brevemente al casello di Orte sull’Autostrada A1 e bloccato il traffico in provincia di Catanzaro, dove un 56enne rimasto fermo nella propria auto è morto in seguito a un malore. Le proteste di oggi, invece, si concentrano principalmente sul Nord Italia, e in particolare in provincia di Milano e a Brescia

Milano

Nel milanese, il presidio è a Melegnano, dove centinaia di agricoltori sono arrivati con i loro trattori da tutta Lombardia: daranno vita a una mobilitazione che durerà 5 giorni e 5 notti, per chiedere un futuro per le loro aziende e più tutela del Made in Italy. “Quello che contestiamo è la politica sbagliata della Comunità Europea, le imposizioni negative che stanno portando a una soluzione di chiusura. Abbiamo trascinato queste problematiche per vent’anni senza che nessuno ci abbia mai dato delle risposte certe per un futuro, per i nostri figli”, spiega Filippo Goglio, una delle anime della protesta: “Quindi noi siamo qua per difendere innanzitutto il Made in Italy. Noi siamo l’eccellenza in tutti i settori, nel latte, nella carne, nei formaggi, non dobbiamo prendere esempi da nessuno. Il ministro Lollobrigida si era proclamato a favore del Made in Italy, però a distanza di 16 mesi, delle risposte anche minime non le abbiamo avute”, ha proseguito. Sul posto, alla rotonda del casello autostradale di Melegnano, i trattori sono stati sistemati sugli spartitraffico e nei campi adiacenti e, malgrado qualche rallentamento, non sono stati causati disagi alla circolazione.

Brescia

Una cinquantina di trattori in presidio anche a Brescia, dove la manifestazione si è radunata nel parcheggio dell’Ortomercato. “Sono qui a difendere i diritti degli agricoltori e tutto ciò che ci vogliono togliere, come i sussidi nell’ambito della Pac, molto importanti per noi”, afferma una partecipante al presidio.

 

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