Il manager tedesco della Thyssenkrupp Harald Espenhahn si trova in carcere in Germania dal 10 agosto. La notizia arriva dalla Germania, riportata dai media tedeschi, ed è confermata dai famigliari delle vittime della strage del 6 dicembre 2007 a Torino. A 16 anni dall’incendio arriva quella che Rosina Platì, madre di Giuseppe Demasi, una delle vittime, definisce a LaPresse “una magra vittoria, amara”. “Quando è arrivata la notizia quasi non ci credevo – spiega la donna – Abbiamo aspettato così tanto”. Nel rogo dello stabilimento Thyssen morirono 7 operai. Espenhahn era stato condannato per omicidio colposo ma non aveva scontato ancora un giorno di carcere.
Secondo quanto si apprende, il manager dovrebbe scontare la pena in regime di semilibertà: sarà in carcere la notte, fuori dal carcere durante il giorno. “Come sempre ci toccano le briciole”, dice ancora Rosina Platì.
“La parola fine è stata scritta per loro, per noi non lo sarà mai per il dolore che proviamo”, dice ancora Platì. “Né procura né magistrati ci hanno più aiutati, nemmeno i politici. Ogni volta che abbiamo una notizia siamo dovuti andare noi a bussare, eravamo pronti a tornare a Roma a settembre – dice ancora a LaPresse – Sapete quanto abbiamo lottato, non ci siamo mai rassegnati”. E poi ricorda il figlio: “Non c’è un istante della mia vita che io non abbia in mente lui, la fine che ha fatto è terribile”.
“Io non perdonerò mai, nemmeno in punto di morte”, aggiunge la donna. “Dico la verità: abbiamo aspettato così tanto che non sembra vero, ma più che altro adesso potrà provare cosa significa essere recluso. Non sono contenta, sarebbe falso dirlo, ma è piccolissima vittoria”, spiega ancora Platì a LaPresse.
“Il rogo della Thyssen è una tragedia che ha colpito l’intera città, ancora viva nei ricordi di tutti noi e di cui conserviamo intatta la memoria. Certamente, la condanna di Harald Espenhahn, manager dell’azienda, e la sua incarcerazione non potranno mai restituire all’affetto dei propri cari le vite spezzate quella tragica notte, ma lo scontare la pena detentiva è sicuramente un atto dovuto alle famiglie e alla giustizia, sia quella italiana che quella tedesca“. Così il sindaco di Torino Stefano Lo Russo su Facebook.