L'uomo è stato trasferito nel carcere di Poggioreale, in attesa dell'udienza di convalid4

È stato fermato con l’accusa di omicidio volontario un collaboratore scolastico, ascoltato dagli inquirenti per tutta la notte, ritenuto responsabile della morte di Marcello Toscano, professore di 64 anni, rinvenuto senza vita nel cortile della scuola media Marino-Guarano, a Melito di Napoli, a nord del capoluogo partenopeo.Il fermo è stato disposto dalla Procura di Napoli Nord, diretta da Maria Antonietta Troncone. L’uomo è stato trasferito nel carcere di Poggioreale, in attesa dell’udienza di convalida. Al vaglio degli investigatori diversi moventi che potrebbero spiegare l’omicidio del 64enne.

La figlia bidello: “Mi vergogno, chiedo scusa a parenti”

“Io e la mia famiglia ci dissociamo da quello che è accaduto”. Lo dice a LaPresse la figlia del bidello fermato per l’omicidio di Marcello Toscano, il docente 64enne di Melito ucciso martedì. Un’accusa che, se confermata, per la giovane sarebbe un “gesto assolutamente ingiustificabile”. “Non posso fare altro che vergognarmi e chiedere umilmente scusa a tutti i parenti”, aggiunge la ragazza. “Le scuse le porta il vento, e ne sono consapevole. Ma ad oggi, non posso fare altro… Sono veramente mortificata e umiliata”.

Il presidio

“I bambini non torneranno a scuola fino a che non avranno sicurezza”. È questo quello che ripetono molti genitori degli alunni che frequentano la scuola media Melito Guarano, a Melito di Napoli, dove mercoledì è stato ritrovato il corpo senza vita del professore Marcello Toscano. I genitori stanno organizzando una manifestazione per lunedì, molti di loro non vogliono far tornare i figli a scuola: chiedono “metal detector” all’ingresso della scuola e “sicurezza”. “Finché questo non viene messo in atto sono disposta a far assentare mio figlio. La situazione sta degenerando sempre di più e credo che la cosa stia sfuggendo di mano alla scuola”, è l’appello di una mamma su un gruppo di genitori della Marino Guarano.

“Mia figlia lunedì non tornerà scuola finché non ci sarà sicurezza altrimenti sono costretta cambiare scuola: in solo sei mesi è successo di tutto e di più in questa scuola sinceramente ho paura. Tuteliamo i nostri figli”, aggiunge un’altra mamma. Nella stessa scuola infatti a maggio era stato accoltellato un tredicenne da un compagno e poco tempo prima una ragazzina di 11 anni era stata aggredita da una coetanea nei bagni della scuola.

 

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