La denuncia della zia parterna del piccolo: "La vicenda è già nota alla giustizia italiana"

“Con questa mossa unilaterale e gravissima della famiglia Peleg, vedo come mio dovere sottolineare alle autorità israeliane quanto già conosciuto al sistema giuridico italiano, sempre per il benessere di Eitan: il nonno materno Shmuel Peleg è stato condannato per maltrattamenti nei confronti della sua ex moglie, la nonna materna”. Così Aya Biran, zia paterna di Eitan, unico sopravvissuto della tragedia del Mottarone, parlando per la prima volta alla stampa dopo che il nipote è stato portato in Israele ieri dal nonno materno.

“Per questa condanna Shmuel ha presentato 3 istanze di appello a 3 gradi di giudizio in Israele e tutti e 3 hanno rigettato i suoi appelli, sottolineando la gravità e la ricorrenza degli eventi violenti nei confronti della ex moglie”, precisa ancora Aya Biran che chiede alle autorità israeliane “di guardare in profondità nelle cartelle cliniche pubbliche e non private per scoprire la verità sullo stato di salute mentale e fisico della zia materna, Gali Pelel Peri”. Secondo la zia paterna, “con questi presupposti è impossibile che l’autorità israeliane possano prendere in considerazione le richieste di adozione o affidamento avanzate dalla famiglia materna”, aggiunge.

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