Tantissime agende rosse nel luogo dove 29 anni fa fu ucciso il giudice antimafia

(LaPresse) Centinaia di persone, nonostante la pandemia, hanno voluto ricordare in via D’Amelio a Palermo Paolo Borsellino e i 5 agenti della sua scorta uccisi nell’attentato del 19 luglio 1992. Un minuto di silenzio e poi le note dell’inno di Mameli alle 16.58, il momento esatto in cui 29 anni fa esplose la bomba che uccise il giudice antimafia e gli agenti Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina.

Presente, come sempre, Salvatore Borsellino, fratello del magistrato ucciso dalla mafia: “Arrivare alla verità – ha detto – sarà estremamente difficile ma ci arriveremo, ci dobbiamo arrivare, non possiamo perdere la speranza”. Sul palco anche la mamma del piccolo Claudio Domino, il bimbo di 11 anni ucciso nel 1986 a Palermo, la cui morte è rimasta un mistero. Ad ascoltarli tantissime agende rosse, come quella del giudice ammazzato in via D’Amelio mai ritrovata, i sindacati, la società civile e anche il segretario del Pd Enrico Letta, assieme al sindaco di Palermo Leoluca Orlando.

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